REFRONTOLO
Mai più tragedie del Molinetto della Croda. Con il via libera

Venerdì 24 Agosto 2018
REFRONTOLO Mai più tragedie del Molinetto della Croda. Con il via libera
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Mai più tragedie del Molinetto della Croda. Con il via libera ricevuto nei giorni scorsi dai Comuni di Tarzo e di Cison di Valmarino, a cui si è aggiunta l'autorizzazione paesaggistica rilasciata dalla Soprintendenza, entro fine anno saranno installati i due pluviometri lungo il torrente Lierza. Questi strumenti andranno a monitorare le precipitazioni che possono ingrossare improvvisamente il corso d'acqua e renderlo di potenza mortale come avvenne il 2 agosto 2014.
LA SCELTA DEL SISTEMA
Prende così forma il progetto voluto dal Comune di Refrontolo, in sinergia con altri enti, subito dopo il disastro che quattro anni fa costò la vita di quattro persone. Inizialmente si era parlato di sensori che rilevassero l'altezza del corso d'acqua a monte della cascata del Molinetto della Croda. In caso di innalzamento del torrente, si sarebbe attivato un sistema di allerta. Questa soluzione però non avrebbe garantito la giusta sicurezza e i tempi tecnici necessari per evacuare il sito turistico, visto che il regime torrentizio del Lierza è in grado di trasformarsi, dopo un'abbondante pioggia, in poco tempo. «È emerso spiega il sindaco di Refrontolo Loredana Collodel che i due pluviometri vanno messi parecchio a monte del Molinetto della Croda, così che il sistema di allerta in caso di abbondanti piogge funzioni nel modo corretto, dal momento che la piena del Lierza arriva velocemente a valle». Un pluviometro sarà installato a Tarzo, l'altro a Rolle di Cison di Valmarino, territori pure attraversati dal corso d'acqua che prima di arrivare a Refrontolo passa anche per il comune di Pieve di Soligo. «Era per noi importante sottolinea Loredana Collodel che anche i due Comuni, che condividono con noi il bacino idrografico del Lierza, potessero dare l'autorizzazione all'installazione di questa attrezzatura, il cui costo è a nostro carico».
COME FUNZIONA
Il Comune di Refrontolo investirà sui due pluviometri poco più di 17mila euro. «Questi pluviometri rileveranno, in tempo reale, la quantità d'acqua caduta e la metteranno in relazione al tempo e quando nell'arco di poco tempo ci sarà tanta acqua un algoritmo attiverà un segnale, un'allerta giallo o rosso con la stessa codifica usata dalla protezione civile dettaglia il sindaco - Il sistema sarà collegato con un server, che fisicamente si trova in municipio a Refrontolo, che attiverà delle comunicazioni telefoniche di allerta. A cascata arriveranno delle telefonate alle attività produttive e alle famiglie vicine al corso d'acqua. Nell'area del Molinetto della Croda, a monte e a valle, scatteranno i semafori rossi lungo la strada di accesso, nonché degli avvisi scritti avvertiranno della piena». In caso di piena, l'aver posizionato parecchio a monte i due pluviometri permetterà a chi si trova al Molinetto della Croda di abbandonare sito e area con tempi sufficienti. «Si tratta di un sistema molto completo sottolinea Collodel e un progetto di questa portata deve essere ben tarato per dare allerte corrette. Ci sarà comunque un periodo di prova». Il Comune ha già messo nel bilancio 2018 la somma necessaria per i due dispositivi, dunque l'intervento sarà realizzato entro fine anno.
IL PRIMO CITTADINO
La prima fase di studio, dopo il disastro del Molinetto della Croda, era partita con un finanziamento di Unindustria. A questo era seguito il contributo tecnico di ingegneri idraulici, coinvolgendo anche l'Università di Padova. Ora il progetto è arrivato alle sue battute finali. «L'obiettivo conclude il sindaco è tutelare tutte le persone che si recano al Molinetto della Croda». In attesa che il sistema di allerta con pluviometri e comunicazioni telefoniche entri in servizio, il Comune continuerà a diramare tramite il proprio sito internet, e con comunicazioni che coinvolgono l'associazione Molinetto della Croda che gestisce il mulino, i bollettini di allerta meteo e le ordinanze di sgombero dell'area previsto in caso di abbandonanti piogge che possono ingrossare il Lierza.
Claudia Borsoi
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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