Rangers, appello al ministro: «Regole certe»

Domenica 30 Aprile 2017
TREVISO - (a.belt) Una minaccia credibile e per questo inquietante o c'è qualcuno che ne sta approfittando? Lo dovranno chiarire gli investigatori ai quali è stata consegnata la lettera minatoria ricevuta dalla Battistolli e indirizzata a Massimo Zen, la guardia giurata di Cittadella che ha ucciso con un colpo di pistola alla testa il giostraio trevigiano Manuel Major. «Ho agito per legittima difesa, mi hanno puntato una pistola addosso» aveva spiegato nei giorni scorsi il 47enne, indagato dalla Procura di Treviso per omicidio. Con un tweet il leader del Carroccio Matteo Salvini ha definito pazzesche le dichiarazioni con le quali i familiari del bandito hanno affermato di volersi costituire parte civile nel procedimento a carico della guardia giurata. «Io sto con chi ci difende, io sto con Massimo Zen» ha scritto Salvini. Nei prossimi giorni l'Anivp, l'associazione nazionale che riunisce gli istituti di vigilanza, chiederà un incontro con il ministro dell'interno Marco Minniti per mettere ordine sulle competenze delle guardie giurate, spesso chiamate a intervenire in situazioni di pericolo con compiti, secondo gli addetti del settore, non sempre ben definiti. E pure i sindacati si stanno muovendo. «Le guardie giurate, che ogni notte controllano centinaia di edifici fra case, scuole e fabbriche, contribuiscono enormemente al controllo del territorio e alla sicurezza collettiva -afferma Massimo Marchetti, segretario della Uiltucs Uil- Sono molto esposte e nel caso di Zen, al di là degli accertamenti, c'è bisogno che tutti facciano quadrato per tutelare sia la sua incolumità che quella dei colleghi e per questo, a breve, vorremmo avere un incontro con il prefetto».

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