Quattro anni al pusher della Restera

Venerdì 20 Gennaio 2017
In sella alla sua bicicletta percorreva tutta la Restera per rifornire i tossicodipendenti con cui aveva appuntamento. Le sue scorribande però sono state tenute sotto controllo dalle forze dell'ordine per qualche settimana e, a distanza di tre mesi dall'arresto su ordinanza, il pusher è stato condannato a quattro anni di reclusione. Difeso in aula dall'avvocato Katia Falcomer, un 43enne nigeriano residente a Treviso, e fino a ieri detenuto nel carcere di Firenze (ora si trova agli arresti domiciliari sempre nel capoluogo toscano), rischiava una pena ben più pesante se il giudice Angelo Mascolo avesse accolto le richieste del pubblico ministero che, nonostante lo sconto di pena in virtù del rito abbreviato, aveva ipotizzato una pena finale di 5 anni e 8 mesi di carcere.
Stando al capo d'imputazione, il 43enne era finito in manette il 24 ottobre scorso quando la Squadra Mobile di Treviso aveva dato esecuzione a un'ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip cinque giorni prima. Gli indizi di colpevolezza a carico dell'uomo erano diversi, frutto di un'attività di appostamento e controllo che aveva permesso di documentare le modalità di spaccio utilizzate dal 43enne che, con le dosi nascoste in bocca si spostava in bicicletta per raggiungere i clienti e, nel caso, scappare in caso di blitz. Una volta individuati i clienti, gli inquirenti li hanno messi alle strette e tutti, uno dopo l'altro, hanno confessato che erano soliti comprare cocaina dal nigeriano. Parole messe nero su bianco in fase di indagini preliminari che hanno spinto il pm a chiedere e ottenere la misura cautelare. L'impianto accusatorio ha poi retto nel corso del procedimento penale conclusosi appunto con una condanna. La difesa ha già annunciato che presenterà ricorso in appello.

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