Profughi nella Marca: sono sempre meno

Venerdì 23 Marzo 2018
LA RELAZIONE
TREVISO La Corte dei Conti promuove il modello Treviso. E in particolare l'utilizzo delle caserme, in primis la Serena. Nella relazione stilata sul sistema di prima accoglienza dei richiedenti asilo, basata sui controlli effettuati a campione lo scorso anno dalla Guardia di Finanza su quattro prefetture italiane, il recupero di strutture militari dismesse, a partire dall'ex caserma Serena e, successivamente dell'ex Zanusso di Oderzo, è stato definito come «una scelta opportuna che consente significativi risparmi di spesa, rendendo certamente efficiente ed efficace la relativa attività amministrativa». In particolare, la Corte dei Conti ha sottolineato che alla Serena, aperta d'urgenza nell'estate 2015 dopo le proteste di Quinto di Treviso e gestita da allora (la nuova gara d'appalto è in corso in questi giorni) dalla Nova Facility srl, è stato realizzato un risparmio di almeno 7 euro pro capite per migrante, erogando 27,85 euro (pasti compresi) rispetto ai 35 riconosciuti dal Ministero a livello nazionale. Il tutto senza inficiare attività complementari come l'insegnamento dell'italiano e i corsi di formazione.
SOVRAFFOLLAMENTO
La relazione, stilata sulla scorta delle verifiche effettuate dalle fiamme gialle, concluse un anno fa, per la precisione il 14 marzo, ha d'altro canto fotografato una situazione di stress degli stessi centri di prima accoglienza, gravati, nel 2017, di 512 presenze in più (2.294 persone) rispetto alla capacità ricettiva complessiva (1.766) delle strutture. In particolare alla Serena sono stati ospitati 628 richiedenti asilo nonostante i 437 posti disponibili, all'ex Zanusso 376 su 280 posti, al Ceis di Vittorio Veneto 170 su soli 100 posti. C'è da sottolineare che, lo scorso anno, tutta l'Italia stava gestendo, con fatica, l'emergenza sbarchi.
I NUMERI DI OGGI
La situazione dei centri di prima accoglienza, negli ultimi mesi, è decisamente migliorata. Il numero complessivo dei richiedenti asilo presenti nella Marca a marzo 2018, fa sapere la Prefettura, è di circa 1.900 unità. E sia alla Serena (427) che alla Zanusso (285) si è tornati sui livelli definiti dai rispettivi bandi. In pratica, dallo scorso agosto, i nuovi arrivi sono diventati sporadici se non addirittura nulli. Nel contempo, sono continuati i controlli nelle strutture d'accoglienza sia da parte delle forze dell'ordine, sia degli esperti della Prefettura, che da qualche mese si stanno avvalendo anche dell'Anfi, Associazione nazionale finanzieri d'Italia.
LE ISPEZIONI
Nella relazione della Corte dei Conti viene sottolineata l'attività delle fiamme gialle che, sulla scorta dei dati forniti dall'Inps, hanno rilevato, a carico di gestori dei centri d'accoglienza, tre posizioni irregolari sul fronte previdenziale e contributivo. La guardia di Finanza, in alcune situazioni, ha rilevato «insufficienti pulizie degli ambienti, assenza di adeguato servizio sanitario e mancata erogazione del sussidio in denaro». In totale sono state staccate sanzioni per circa 65mila euro da diverse autorità di polizia. Nel 2015 a fronte di 43 ispezioni sono state rilevate 23 inadempienze contrattuali che hanno portato a 11 sanzioni per un totale di 54mila euro e a due diffide. Nel 2016 le ispezioni sono state 33, 6 le inadempienze contrattuali e 5 le sanzioni per 13 mila euro. Nei primi mesi del 2017, fino al 16 febbraio, a fronte di 33 ispezioni, sono state rilevate solo 2 irregolarità, sanzionate con 321 euro di multa. «Lo svolgimento dell'attività ispettiva e le conseguenti irregolarità - scrive la Corte dei Conti - hanno sensibilizzato i gestori (19 quelli attivi a fine 2016) delle strutture di accoglienza su una maggiore attenzione della qualità dei servizi erogati».
Alberto Beltrame
Paolo Calia
© RIPRODUZIONE RISERVATA
© RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci