Pranzo galeotto, Colmellere sotto tiro

Lunedì 19 Febbraio 2018
Pranzo galeotto, Colmellere sotto tiro
IL CASO
TREVISO Non bastava la pistola, adesso c'è anche il giallo del conto al ristorante e il mistero dei carabinieri che bussano a casa di un ex candidato sindaco accusato di aver pubblicato un post diffamante. Non c'è pace per Angela Colmellere, sindaco di Miane e candidata alla Camera nel collegio proporzionale di Treviso-Belluno. Deposta la pistola del tiro a segno, la sindaca-candidata torna alla ribalta per un presunto pranzo offerto e una presunta pressione esercitata dai militari dell'Arma. Tutto nasce da un post pubblicato su Facebook da Michele Pagos, ex candidato sindaco di Miane. Con tono mezzo scherzoso riporta quanto accaduto qualche giorno fa in un locale di Belluno. Scrive di essere seduto per il pranzo quando, alle proprie spalle, sente qualcuno illustrare all'oste che a tavola è seduta una persona che presto sarebbe potuta essere in Parlamento. E annota nel suo post: «L'oste è ossequioso e riverente e sa che deve offrire il pranzo». A quel punto Pagos se ne va ma, prima di uscire, si sente chiamare, si volta e riconosce il candidato seduto a tavola. Nel suo post fa quindi capire che l'oste sarebbe stato indirettamente invitato a offrire (per la cronaca: 30 euro per tre persone). Inevitabilmente il post raccoglie vari commenti, tutti vogliono sapere il nome del candidato ma lui non lo svela. La Colmellere però si riconosce e ci rimane malissimo. Non perde tempo e si rivolge ai carabinieri per sporgere denuncia per diffamazione. E i militari, poco dopo, si presentano a casa di Pagos per chiedere spiegazioni. L'episodio arriva sulle pagine de Il Fatto e scoppia il caso.
LA DIFESA
«Io sono andata dai carabinieri perché mi sono sentita diffamata - spiega la sindaca - in quel locale c'era tanta gente che mi conosceva e che, leggendo quel post, sarebbe facilmente risalita a me. E nel post di quella persona, che ha fatto parte della minoranza in consiglio comunale ai tempi del mio primo mandato, c'erano tante falsità. La prima: lui è andato via mezz'ora prima di me e non può sapere se il pranzo è stato offerto o meno. La seconda: ho pagato regolarmente il conto, come faccio sempre. E ho lo scontrino per dimostrarlo». Chiarito che il pranzo non è stato offerto e ognuno ha regolato le proprie pendenze, resta in sospeso quella strana visita fatta dai carabinieri a casa Pagos: «Non ho idea di cosa abbiano fatto i carabinieri - si difende la Colmellere - io sono andata da loro per sporgere querela, ma mi hanno consigliato di aspettare osservando che avrei avuto 90 giorni di tempo. Poi non so come abbiano proceduto, io non ho chiesto nulla. Ho solo lasciato la mia segnalazione in attesa di fare denuncia. È una vicenda ridicola, strumentalizzata. Non ho chiesto ai carabinieri di fare niente. Ma adesso sto prendendo tutte le contromisure del caso. Come dovrebbe fare ogni cittadino ho denunciato un atto che ritengo diffamatorio. E basta».
LO STUPORE
Pagos, dal canto suo, è rimasto stupito dagli sviluppi di una vicenda che gli è evidentemente sfuggita di mano: «I carabinieri - racconta - sono stati gentilissimi e cortesi. Mi hanno detto che la sindaca era intenzionata a sporgere querela e consigliato di eliminare quel post per chiudere definitivamente la vicenda. Quando sono arrivati però avevo già cancellato tutto. Sinceramente non capisco tanto questo clamore. L'intento di quelle righe era esclusivamente ironico e poi non ho citato nessuno, nemmeno il nome del ristorante. Insomma: tanto rumore per nulla». Però qualcuno l'ha visto e segnalato ai media: «Non so chi sia stato - si difende Pagos - io non l'ho fatto. Però mi sembra grottesco che si perda tempo con queste cose: magari ci sarebbero anche argomenti più importanti da trattare. La sindaca ha pagato il conto? Non lo metto in dubbio. Ripeto: quello che ho scritto aveva un tono scherzoso e non volevo puntare il dito contro nessuno».
Paolo Calia
© RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci