Posti letto gestiti dagli infermieri «Ma non facciano anche i dottori»

Venerdì 13 Ottobre 2017
IL BRACCIO DI FERRO
TREVISO Regole chiare per gli infermieri che al Ca' Foncello saranno chiamati per la prima volta a seguire dei pazienti in modo diretto. Le chiede l'Ordine dei medici di Treviso. Dalla sede di via Cittadella della salute esce un imperativo categorico: non possono in alcun modo sostituirsi ai medici. Detto questo, si può discutere.
MEDICI E INFERMIERI
La riorganizzazione dell'ospedale lanciata da Francesco Benazzi, direttore generale dell'Usl della Marca, prevede l'allestimento all'interno di Medicina 1 di una unità di degenza con 12 letti a gestione infermieristica, riservati ai pazienti che hanno già superato la fase acuta dei loro problemi di salute. Qui ci sarà solo un medico che garantirà la supervisione generale. «È fondamentale capire quali saranno le regole d'ingaggio degli infermieri sottolinea Luigino Guarini, presidente dell'Ordine perché la centralità del ruolo del medico nel team sanitario è un criterio assolutamente irrinunciabile. Ogni cittadino ha il diritto di essere valutato da un medico. E ci mancherebbe altro». Con questa premessa capiamo che l'ottimizzazione delle risorse, comprese quelle umane, rappresenta una priorità nel mondo del lavoro di oggi. E la sanità non fa eccezione. Il concetto è condivisibile. Ma le regole devono essere chiare. Ci sono delle considerazioni di carattere medico-legale e di responsabilità professionale. Il discorso è complesso. Bisogna capire cosa gli infermieri andranno realmente a fare». Servirà un confronto.
IL DIRETTORE GENERALE
Benazzi, comunque, è sicuro del fatto suo. Ha già chiarito che se l'unità a gestione infermieristica della Medicina 1 dimostrerà di funzionare, il sistema verrà replicato anche in altri reparti. Fosse per lui, gli infermieri farebbero molte più cose rispetto ad oggi. Il direttore ha già sottolineato che all'estero figure professionali simili rispondono ai codici bianchi in pronto soccorso, i tecnici di radiologia leggono le lastre, le ostetriche fanno le ecografie, i tecnici di laboratorio il primo screening degli esami e così via. Insomma, la gestione dei 12 letti affidata agli infermieri potrebbe non essere che il primo passo. «Una cosa deve essere chiara: nessuno vuole sostituire il medico evidenzia Massimo Pascoletti di Nursind Treviso un conto è la sfera diagnostica e prescrittiva, altro quella assistenziale. La gestione infermieristica non è tesa a escludere il medico, che resterà sempre l'unico punto di riferimento proprio in materia di diagnosi e prescrizioni. Per il resto funzionerà come sempre: l'infermiere seguirà il paziente 24 ore su 24 e avviserà il medico in caso di un aggravarsi delle condizioni cliniche. Di fatto nessuna rivoluzione rispetto a quello che già accade».
Mauro Favaro

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