Piano interventi pronto a febbraio La giunta dice no al Terraglio Est

Mercoledì 13 Dicembre 2017
URBANISTICA
TREVISO Ieri in giunta a Ca' Sugana è stata presentata dai tecnici la relazione sul nuovo Piano degli interventi. I progettisti hanno illustrato il piano agli assessori dopo l'istruttoria negli uffici. Il nuovo PI andrà in consiglio comunale ai primi di febbraio 2018. Il dato, forte, emerso dalla discussione è stato il no compatto al Terraglio est. Dal sindaco Manildo, che non ne ha mai fatto mistero, agli assessori, emerge la volontà di portare a casa come alternativa la liberalizzazione del tratto autostradale dell'A27. E' la politica dello zero cemento e del no ad opere viarie alternative a forte impatto, che il sindaco aveva portato avanti nei colloqui in ministero delle scorse settimane. C'è anche chi, come il vicesindaco Grigoletto, vorrebbe che non ci si limitasse al prendere atto del piano sovraordinato regionale che prevede il Terraglio est, ma che il no fosse politicamente pronunciato. Posizione questa sostenuta anche dal neo segretario comunale del Pd, Giovanni Tonella. Una parte di Pd in giunta chiede insomma un forte pronunciamento contrario alla politica del Governatore e del Carroccio in sede regionale.
A27 LIBERA
Si chiarisce così l'assenza di Manildo all'inaugurazione dell'ultimo tratto a Dosson dei mesi scorsi. Il messaggio che passa chiaramente è che oggi più che mai Ca' Sugana vuole sottolineare una posizione di distanza dall'opera. Da tempo il comune capoluogo si batte per l'eliminazione del pedaggio della A27, azione che di fatto renderebbe inutile la costruzione di un'ulteriore bretella. Treviso, insomma, anche nel ruolo di città metropolitana che ha un ampio territorio di pertinenza, non abbandona l'idea di un'opera a impatto zero. Che detto in altro modo è la liberalizzazione dell'A27.
CEMENTO ZERO
Per il resto, il nuovo Piano degli Interventi ha recepito le linee di indirizzo del documento del sindaco. Una sorta di vademecum espresso da Manildo nei diversi incontri con cittadini e tecnici che indicava la strada da tracciare nel recupero dell'edificato esistente e nello stop al consumo del territorio. Ma anche in una mobilità sostenibile e lenta, ricca di piste ciclo-pedonali e con un trasporto pubblico potenziato. Dodici aree di sviluppo dove convogliare le disponibilità dei privati: ex consorzio Agrario; stazione di Santa Quaranta; caserma Salsa; stadio Tenni e scalo Motta; area De Longhi; Treviso Servizi; area Pagnossin; area Marazzato; zona aeroporto; area ospedale; stazione ferroviaria centrale; fornace Gregory. Una collaborazione tra pubblico e privato, attraverso il project financing, già attuata con il mercato ortofrutticolo delle Stiore.
Elena Filini
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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