TREVISO (m.f.) Il personale della Pediatria del Ca' Foncello è ormai al limite. La denuncia arriva da Nursing Up, sindacato degli infermieri. I carichi di lavoro sono aumentati. Mentre ci sono dei buchi nell'organico che rendono complicata l'organizzazione. Tanto che gli infermieri hanno deciso di non assumersi più alcun tipo di responsabilità in caso di disservizi. La comunicazione è già stata inviata a Francesco Benazzi, direttore generale dell'Usl della Marca, ai vertici del Ca' Foncello e a quelli della stessa unità di Pediatria. «C'è un costante aumento dei carichi di lavoro aggravatosi di recente da importanti carenze in organico. Per ovviare a tale situazione si metterebbero in discussione le ferie e spesso i riposi settimanali spiega Guerrino Silvestrini, rappresentante sindacale è evidente che l'eccessivo sovraccarico lavorativo rappresenta un potenziale rischio professionale non più sostenibile. Per tale motivo si ritiene il personale infermieristico sgravato da ogni responsabilità in ordine a possibili accadimenti negativi». Nursing Up sollecita l'Usl della Marca a correre ai ripari con nuove assunzioni. «Si chiede inoltre aggiunge Silvestrini la convocazione urgente di un tavolo tecnico di confronto in modo da trovare i giusti correttivi». Dal canto suo, Benazzi ha già effettuato una ricognizione sulla situazione del personale di Pediatria. Il reparto conta 25 infermieri. Attualmente ne mancano due: c'è una malattia lunga e una gravidanza da sostituire. Mentre a maggio ci sarà un pensionamento. «È vero che l'unità ha un'attività importante anche per la presenza del pronto soccorso pediatrico fa il punto il direttore generale ma l'allarme del sindacato è esagerato. Ad oggi non ci sono gravi criticità». Il primo aprile arriverà un infermiere per coprire la malattia. Di seguito, verrà siglato un contratto a tempo determinato per sostituire la gravidanza. «Attualmente garantiamo 280 minuti di assistenza a fronte dei 200 previsti dalla Regione. Questo proprio per la presenza del pronto soccorso, che richiede un infermiere in più conclude Benazzi sappiamo che c'è un po' di preoccupazione. Ma gli allarmismi non servono. A breve andremo a rispondere a tutte le necessità».
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