Pedemontana, incubo traffico per i sindaci

Sabato 17 Marzo 2018
Pedemontana, incubo traffico per i sindaci
ASOLO
«Il territorio pedemontano ed asolano si vede costretto ad affrontare, nel prossimo futuro, l'impatto della nuova Superstrada sulla rete viaria locale». Lo sottolinea Fausto Bosa, Presidente Confartigianato Asolo Montebelluna, che ha ospitato l'altro ieri il primo tavolo di lavoro in cui si sono confrontati i sindaci di Asolo, Fonte e San Zenone. Obiettivo: raggiungere l'accordo su una proposta di sistemazione della viabilità stradale da presentare in breve alla Regione, fornendo proposte valide ed economicamente non gravose per mettere in sicurezza il territorio, allargando la partecipazione a tutti i sindaci.
L'INFRASTRUTTURA
«L'opera è necessaria per gestire il traffico lungo la direttrice est-ovest, velocizzando i tempi di percorrenza- sottolinea Bosa- e decongestionando il traffico della Castellana e Marosticana, non dobbiamo poi sottovalutare il traffico turistico». I sindaci hanno posto l'accento su una questione: «Nascerà un nuovo flusso di traffico, anche pesante, in direzione nord sud che potrà rendere alcuni nodi stradali molto critici per la viabilità ordinaria. In particolare, i punti sensibili alla congestione stradale si trovano lungo gli itinerari di adduzione ai caselli». L'esigenza è chiara: «Si renderanno necessari diversi interventi per snellire il traffico che si riverserebbe sulle arterie stradali urbane che, in alcuni casi, non sono strutturate per poter ospitare il traffico dei mezzi pesanti e che dovranno essere sostenute da fondi straordinari». Il sindaco di Fonte Massimo Tondi ha evidenziato la necessità di sistemare l'incrocio di Onè, «un nodo stradale già sentito che dovrà essere rivisto in vista dell'apertura al traffico della SR 248». Il sindaco di San Zenone Luigi Mazzaro ha evidenziato che «urge studiare un piano del traffico che ci aiuti a veicolare il flusso di traffico fuori dai centri abitati». Bosa ha già indetto una riunione allargata a tutti i comuni della Pedemontana e dell'Asolano, che si terrà subito dopo Pasqua.
LA PROTESTA
Giovedì sera invece il comitato No Pedemontana ha illustrato le conseguenze derivanti dalla costruzione della superstrada in occasione di una conferenza tenutasi in Villa Benzi a Caerano, organizzata dallo stesso comitato e dall'Anpi Montebelluna. «Sento dire ha continuato Berta che la Pedemontana non può più fermarsi, quando invece una relazione ANAC spiega che l'avanzamento dei lavori dei 95 km del percorso si attesta appena al 31%. Inoltre, la fase di progettazione è ancora ferma al 73%. Vorrei sottolineare i costi esorbitanti che essa comporta. La prima convenzione del 2009 parlava di una spesa di 2 miliardi di euro per completarla, ma nella terza ed ultima del 2017 si è schizzati a oltre 12 miliardi. Tutti soldi che dovranno sborsare i cittadini veneti, oltre al pedaggio: per i veicoli si parla 32 euro per percorrere i 95 km, per i camion di 57». Paolo Scroccaro ha analizzato le conseguenze ambientali: «La Pedemontana ha spiegato è un'opera anti-ecologica. Il rischio idrogeologico sussiste in particolare nel territorio del vicentino, pieno di risorgive. Di fronte all'avanzata del cemento, L'Unione Europea ha promosso Rete Natura 2000, chiedendo di rafforzare gli ecosistemi e le biodiversità, invece adesso tutto questo viene messo in serio pericolo. Nell'analisi costi-benefici sono stati tenuti in considerazione soltanto i benefici, che poi consisterebbero nel risparmiare pochi minuti da Montecchio Maggiore a Spresiano».
MCP - F.Fi
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