Pd, la resa dei conti: «Via Zorzi»

Domenica 24 Giugno 2018
Pd, la resa dei conti: «Via Zorzi»
LO SCONTRO
TREVISO Via tutti. A cominciare dal segretario Giovanni Zorzi, sostenuto da Manildo. E poi spazio alla rifondazione del Pd della Marca. La minoranza interna, che fino a poco tempo fa guidava la segreteria provinciale, lo chiede a gran voce dopo la Caporetto di Treviso con la sconfitta al primo turno. Lorena Andreetta, ex segretario provinciale, non ha usato giri di parole nella riunione della direzione provinciale di venerdì sera, la prima dopo le elezioni nel capoluogo: «Il Pd va ricostruito ha scandito presentando un documento a firma di Autonomia Dem, ala che fa riferimento a Simonetta Rubinato riteniamo sia necessario azzerare segreteria e direzione provinciale, nonché quelle regionali, convocando le assemblee per l'elezione di nuovi organi sulla base di un progetto condiviso di rifondazione del partito».
CREDIBILITÀ
Insomma, si ricominci da capo. Per Andreetta non può più essere credibile l'alleanza politica «interpretata dalle persone che hanno governato Treviso negli ultimi 5 anni, esprimendo l'attuale segreteria e venendo sconfitta dagli elettori trevigiani prima nel referendum sull'autonomia e ora alle amministrative». Un attacco a Giovanni Zorzi, attuale segretario provinciale del Pd. Andreetta ha ripercorso quanto accaduto negli ultimi due anni nel partito provinciale: le polemiche per il referendum costituzionale, le incomprensioni sulle elezioni per la Provincia perse malamente, fino a quando la precedente minoranza interna chiese la sua testa dopo le elezioni a Montebelluna: «Chi ora compone la segreteria provinciale è in larga parte anche chi ha sottoscritto il documento del luglio 2016 con cui è stato chiesto l'azzeramento della segreteria provinciale». Proprio alla luce di questo, qualcuno potrebbe leggere la richiesta di ripartire da capo come una vendetta. «No, non è da me e non mi interessa» anticipa tutti Andreetta.
LE CIFRE
Poi snocciola numeri impietosi del tonfo a Treviso: Oltre 2mila voti persi rispetto al primo turno del 2013 e 5mila in meno del secondo turno vittorioso. Tutti voti andati non ai grillini, non alla sinistra, ma al centrodestra. Mentre sindaco e vicesindaco si rimpallavano le responsabilità sui giornali».
LA STOCCATA
E qui arriva una nuova puntura contro Manildo: «Se si governa bene, si portano voti anche al proprio partito dice l'ex segretario evidentemente qualcosa non ha funzionato. Il ciclo è finito un po' troppo presto. Dire che è colpa solo del vento politico nazionale mi pare riduttivo». Per farsi capire meglio, cita la vittoria di Alberto Cappelletto a San Biagio. «I sindaci rendono un buon servizio al partito amministrando bene i loro comuni e vincendo nei loro territori. Qui a Treviso è stato fatto proprio l'inverso è scritto nel documento di Autonomia Dem il tutto per cosa? Per azzerare la segreteria provinciale eletta nei circoli e occupare gli spazi in vista degli appuntamenti elettorali importanti, le politiche del 2018, il cui risultato eclatante è stato certificato: nessun parlamentare eletto a Treviso». Zorzi predica pace: «Credo che la richiesta di azzeramento della segreteria sia una provocazione, mi si giudichi per il lavoro che stiamo impostando, non per il destino di chi mi sostiene».
Mauro Favaro
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