Passaporti falsificati: in un anno 22 arresti

Martedì 16 Gennaio 2018
IL BILANCIO
TREVISO È stato un anno di lavoro intenso, quello appena concluso, per gli agenti della polizia di frontiera aerea guidati dal vicequestore aggiunto Stefania Niro. Gli standard di sicurezza imposti negli scali aeroportuali, compreso il Canova di Treviso, sono stati innalzati anche in concomitanza delle ultime feste natalizie quando migliaia di passeggeri hanno varcato i gate dello scalo di San Giuseppe per raggiungere il Sud Italia o altre località estere.
In totale, nel 2017, il traffico al Canova è stato di 3 milioni e 15 mila passeggeri tra Schengen ed extra - Schengen. I controlli alla frontiera sui voli in arrivo da paesi che non fanno parte dell'Unione Europea ha portato a 116 respingimenti, la maggior parte dei quali effettuati nei confronti di cittadini di nazionalità macedone e albanese. Esistono infatti specifiche condizioni per varcare i confini del nostro paese: bisogna infatti fornire precise indicazioni sul motivo della visita, indicare dove si vuole pernottare e indicare se si abbiano possibilità di sussistenza dal punto di vista economico.
I viaggiatori tratti in arresto perchè trovati in possesso di documenti falsi sono stati in totale 22, 12 quelle indagate in stato di libertà e 15 le espulsioni effettuate. Per garantire l'incolumità degli utenti e la sicurezza dello scalo trevigiano la polizia aeroportuale ha organizzato 1.295 pattuglie di vigilanza e sono stati identificate 878.922 persone. «Il livello di attenzione - spiega in una nota il dirigente Stefania Niro - è sempre costantemente elevato da parte dell'ufficio di polizia di frontiera al fine di contrastare il fenomeno dell'immigrazione clandestina e garantire la sicurezza di tutti i viaggiatori attraverso una costante vigilanza di tutta l'area dell'aeroporto Canova».
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