Ostiglia, il Comune scrive alla Regione «Rifiuti non pericolosi ma da togliere»

Venerdì 12 Gennaio 2018
LA SPINTA
TREVISO Ieri mattina Ofelio Michielan (nella foto a destra) e alcuni agenti della polizia locale hanno effettuato un sopralluogo sull'ultimo miglio del tracciato della Treviso-Ostiglia. «La dirigente lavori pubblici ha inviato il 9 gennaio una lettera alla Regione Veneto. Gli esami di classificazione del rifiuto ci sono. E la questione deve essere sbloccata al più presto». Il Comune di Treviso ha chiesto a Palazzo Ferro Fini che l'impresa che ha in appalto la costruzione della ciclabile, la Brussi Costruzioni Srl, presenti in fretta un piano di smaltimento, provveda alla rimozione dei rifiuti nel minore tempo possibile e riprenda i lavori dell'ultimo miglio. «Nell'interesse di tutti. Perchè la bonifica della zona e il completamento della ciclabile sono la chiusura del cerchio, ciò che dà valore all'intero progetto di mobilità green attivato anche dal Comune di Treviso in questo quinquennio» chiarisce Michielan. Tempi celeri dunque per la conclusione della vicenda? E' ancora presto per dirlo. Ma Ca' Sugana sta premendo perchè l'opera venga completata entro giugno.
LE ANALISI
Il 20 dicembre scorso i dirigenti comunali hanno avuto una riunione con Arpav per poter prendere visione dei risultati delle analisi. «I risultati Arpav ci dicono che quello che è stato trovato sotto il sedime stradale di viale della Serenissima- chiarisce Paolo Pierobon, dirigente del settore ambiente del Comune- è una miscela catalizzata che fino al febbraio 1998 era considerata rifiuto non pericoloso e dunque legittimamente impiegabile». Poi, però, è cambiata la normativa. Il Comune, in base a queste analisi, ha scritto all'azienda chiarendo che dunque è necessario smaltire i materiali. Poi però c'è il nulla osta perchè i lavori possano continuare. «Le analisi Arpav del 15 novembre indicano comunque quanto rinvenuto come rifiuto speciale- prosegue l'ingegnere comunale - e tuttavia non pericoloso. Il materiale quindi non è nocivo ma deve essere asportato e smaltito in discarica».
I COSTI
A spese di chi? «Non è una questione che riguarda il Comune, ma la Regione e l'Azienda che ha vinto l'appalto» rispondono i tecnici del Comune. Su questo però non c'è univocità. La Brussi ha interrotto i lavori a causa del rinvenimento della miscela, ma anche perché il materiale inerte che, escavato, avrebbe dovuto rappresentare un valore (con la possibilità di essere utilizzato in altre opere come terreno di riporto) oggi diventa un costo.
I DUBBI
L'altra questione riguarda la campionatura analizzata da Arpav, su cui sono emerse perplessità. Le analisi, si legge infatti nel rapporto di prova, sono state compiute su un campione composito, cioè stratificato. Mentre in alcune trincee scavate i materiali non sono stati oggetto di campionamento. Inoltre, nella verifica di conformità per l'ammissibilità al recupero, le concentrazioni di Rame (Cu) e Fluoruri (F) e il valore del parametro COD (Richiesta Chimica di Ossigeno)superano i valori limite fissati dalal normativa del 1998. Per questo motivo il consigliere regionale Andrea Zanoni ha predisposto un'interrogazione. «Dalle prove fotografiche allegate alla richiesta- spiega Zanoni.- si evince chiaramente che gli strati sono diversi. Uno di essi, ad esempio, lastricato nero, puzzava con evidenza di idrocarburi. Le analisi sono state un po' troppo sommarie» accusa. Dello stesso avviso non sono però i referenti dell'ambiente e lavori pubblici del Comune, che hanno sollecitato la Regione perchè i lavori vengano ripresi.
Il Comune, per dare chiaramente l'idea del proprio interesse alla chiusura del quadro, sta facendo il suo. «Questa mattina- riprende Michielan-abbiamo anche stabilito di mettere in sicurezza l'imbocco della Treviso Ostiglia con via dell'aeroporto posizionando una platea sollevata che tuteli i cicloturisti nell'immissione sul tracciato».
Elena Filini
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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