Ora l'Alzheimer si cura con l'arte

Venerdì 21 Settembre 2018
Ora l'Alzheimer si cura con l'arte
NUOVA TERAPIA
TREVISO L'arte fa bene al cuore. Ma anche al cervello. Ci sono esperienze che dimostrano che può addirittura funzionare come cura per l'Alzheimer. E ora l'Usl della Marca ha deciso di imboccare proprio questa strada. L'azienda sanitaria sta mettendo a punto dei percorsi artistici per i pazienti. «Chiederemo a Ca' Sugana di rendere gratuiti i musei per le persone colpite da demenza», annuncia il direttore generale, Francesco Benazzi. Oggi il progetto verrà illustrato nei dettagli nel corso dell'incontro Rete assistenziale, intelligenza artificiale e arte nella malattia di Alzheimer, organizzato nella sala convegni del Ca' Foncello.
LE STATISTICHE
Negli ultimi 4 anni i casi di decadimento cognitivo registrati nel trevigiano sono aumentati del 9,7% (+1.245 casi). Non ci sono solo anziani. La malattia colpisce già a 50 anni. Sempre più spesso. «Questo anche a causa dello stress legato ai nostri stili di vita», sottolinea Benazzi. Nella Marca ci sono in tutto 14.111 cittadini affetti da demenza. Oltre mille solo nel comune di Treviso. Circa il 50% soffre di Alzheimer. E i numeri sono destinati ad aumentare. Con tutto ciò che ne consegue: per le famiglie è molto complicato prendersi cura di una persona colpita da demenza. In questo contesto, la prevenzione diventa fondamentale. Anche perché non esiste una cura risolutiva. Bisogna intervenire non appena emergono i primi sintomi. L'Usl già lo fa con le case di riposo, il mondo del volontariato, le associazioni di familiari, i centri di sollievo, i gruppi di cammino e così via. Ma anche l'arte può costituire una prima barriera al male. «La bellezza artistica stimola alcune aree cerebrali, come la corteccia orbito frontale mediale, deputata all'elaborazione delle emozioni e della bellezza spiega Maurizio Gallucci, coordinatore dei Centri per i disturbi cognitivi e demenze dell'Usl della Marca in questo campo c'è anche una recente esperienza italiana: quella del professor Enzo Grossi, che sarà tra i relatori del convegno, condotta con 99 persone valutate con un questionario e con il dosaggio del cortisolo nella saliva (l'ormone dello stress, ndr) prima e dopo essere saliti sulla cupola affrescata del santuario di Vicoforte (Cuneo). I risultati della ricerca dimostrano che la percezione del bello riduce i livelli del cortisolo e migliora la percezione di benessere».
CINQUE CENTRI
Nel trevigiano la diagnosi tempestiva della malattia, la presa in carico del paziente e il sostegno alle famiglie sono assicurate da cinque Centri per i disturbi cognitivi e demenza: Treviso, Motta, Montebelluna, Castelfranco e Conegliano. Ci sono anche 40 centri di sollievo per le famiglie gestiti dal volontariato. A breve ne verranno aperti altri a Zero Branco, Ponzano e Breda rivelaAlberto Franceschini, presidente di Volontarinsieme-Csv Treviso e l'obiettivo è di riuscire ad aprirne anche un secondo nel capoluogo.
Mauro Favaro
© RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci