Ombrelloni: «Servono regole chiare»

Sabato 19 Agosto 2017
TREVISO - (e.f) Ombrelloni, tavolini e plateatici: due pesi e due misure. Da un lato gli esercizi nei confronti dei quali si chiude un occhio, dall'altro quelli con cui la regola è: essere fiscali. Questa, a detta di alcuni commercianti del centro, la ragione del rapporto dolce amaro con Ca' Sugana.
«Con Manildo e i suoi impera il grigio - attacca Enrico De Wrachien, presidente di Rivivere Treviso -: è tutto uno sfumare, un fare un passo e tornare indietro. È evidente che non hanno le idee chiare. Anche sulla questione ombrelloni: se il permesso è stato dato e il plateatico pagato ora non si può fare pressing perché l'esercizio commerciale si autocastriquando, guardandosi in giro, le deroghe esistono eccome magari - aggiunge sibillino - per gli amici della giunta».
Passeggiando per il centro sotto il sole d'agosto in effetti pare di essere a Trastevere: l'atmosfera è calda e allegra, la vita pullula, i tavolini proliferano, forse ben oltre il consentito. «Questa amministrazione ha voluto puntare su bar e ristoranti nella chiara prospettiva di incentivare il turismo - aggiunge De Wrachien -. Nulla di male. Però le regole devono essere chiare e, soprattutto, valere per tutti. I trattamenti ad personam non ci piacciono».
L'altra questione riguarda l' assessorato a cui spettano le decisioni. «In questo caso dovrebbe essere Michielan, ma tutti sappiamo che ormai Paolo Camolei è un assessore a 360 gradi. È attivo, è bravo, ma quando il ventaglio delle competenze va dalle Ztl agli ombrelloni forse si rischia di sbagliare qualcosa» punzecchia De Wrachien.
L'episodio dei Battuti dà l'assist anche all'opposizione per intervenire. «Usano due pesi e due misure - commenta Davide Acampora -. Di esempi se ne possono trovare a decine in città: situazioni in cui viene chiuso un occhio senza tanti problemi per poi invece intestardirsi su altre, arrivando addirittura a fare velate minacce con la voce grossa pur di imporre la propria autorità». Il Comune, per la cronaca, aveva rilasciato l'autorizzazione per il plateatico del bar di Santa Maria dei Battuti, salvo poi chiedere di togliere un ombrellone perché troppo impattante. «Mi chiedo - conclude Acampora- come degli amministratori possano comportarsi prepotentemente nei confronti di chi vuole portare investimenti e ricchezza in città, anziché appoggiare la buona volontà di imprenditori che cercano di ravvivare una piazza dove già 4 attività hanno chiuso a causa delle lungaggini dei lavori».

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