Obiettivo centrato, il Canova si ferma

Mercoledì 16 Gennaio 2019
Obiettivo centrato, il Canova si ferma
IL PROGETTO
]TREVISO Oltre tre milioni di passeggeri, 3,3 per la precisione, possono bastare. Save guarda con grande soddisfazione i risultati ottenuti dall'aeroporto Canova nel corso del 2018, si coccola quel più 9,7% di incremento rispetto al 2017, e fa una riflessione: il livello raggiunto oggi è quello pronosticato per il 2030, oltre è bene non andare per conservare gli equilibri del territorio. L'obiettivo, insomma, è stato raggiunto. E il Canova si ferma qui. Però conferma i 54 milioni di investimenti previsti dal Masterplan. I lavori di miglioramento alla stazione, alle piste, la nuova disposizione delle piazzole di sosta, i nuovi parcheggi attorno all'aeroporto, la viabilità: tutto verrà realizzato se, ovviamente, ci sarà l'ok della commissione Via. «Serviranno - spiegano dalla Save - a gestire questo livello di passeggeri, non ad aumentarlo». Concetto ribadito anche in una nota: «L'aeroporto di Treviso ha registrato una crescita del traffico del +9,7% rispetto al 2017, per oltre 3,3 milioni di passeggeri, dimostrando il grande interesse da parte del pubblico per i servizi offerti dal Canova. Un risultato che giunge in anticipo rispetto alle attese, che induce a ridimensionare le prospettive di evoluzione del traffico dello scalo, in linea con i colloqui in corso con il sindaco di Treviso, ENAC e Autorità locali, per andare incontro alle esigenze del territorio ritenendo che questo sia il volume massimo di passeggeri che lo scalo può gestire».
LE TRATTATIVE
L'aumento dei voli è, insomma, scongiurato. Resteranno i 19mila movimenti commerciali all'anno e 3500 di aviazione generale di oggi, comunque troppi e fuori legge per il Comitato contro l'ampliamento, che ricorda il limite di 16mila fissato dal Ministero. Soglia che invece Save non ritiene un limite. Quindi restano confermati i 19mila voli annui (gli altri 3.500 sono voli di velivoli di piccole dimensioni e relativo impatto). Soddisfatto l'assessore all'Ambiente Alessandro Manera, che ha condotto le trattative in prima persona. Sono stati tre gli incontri svolti in gran segreto e serviti a centrare tre obiettivi: il blocco dei voli, l'azzeramento di atterraggi e decolli notturni e lo scorporo di alcune strutture fondamentali per la viabilità.
LE OPERE
«Save - sottolinea Manera - ha accettato di sganciare dal Masterplan la realizzazione della passarella sopra la Noalese. Un'opera importante per eliminare l'attraversamento della strada: partirà dall'aeroporto e arriverà dall'altra parte. E verrà fatta anche se il Masterplan dovesse essere bocciato. Stesso discorso per l'ampliamento del sedime stradale davanti all'ex Marazzato, fondamentale per evitare strozzatura. Infine Save ha anche accettato di portare all'interno dello scalo la fermata dell'autobus, togliendo così un altro intoppo alla circolazione. Tutto questo è stato possibile per una condizione: Save, con i 3,3 milioni di passeggeri, ha raggiunto il suo punto di guadagno. Risultato ottenuto anche perché i voli su Treviso viaggiano con il 98% dei posti esauriti, questo significa che Treviso e il suo aeroporto sono destinazioni molto appetibili».
Paolo Calia
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