Nuovi trevigiani in lizza: «Contro i pregiudizi»

Sabato 26 Maggio 2018
Nuovi trevigiani in lizza: «Contro i pregiudizi»
ELEZIONI
TREVISO Sono i nuovi trevigiani. Cittadini italiani a tutti gli effetti, anche se di origini straniere. E sono pronti ad andare alla conquista di palazzo dei Trecento. Nirob Sheikh, uno dei punti di riferimento della comunità del Bangladesh nella Marca; Andrea Calianno, italo-cubano al primo anno di università; Diop Sohkna Faty Bintou, nata a Treviso da famiglia di origini senegalesi, figlia di Modou Diop, vicepresidente della consulta regionale per l'immigrazione; Jelena Zivkovic, nata nell'ex Jugoslavia, in Serbia, e impegnata nell'accoglienza dei richiedenti asilo. Sono tutti candidati alla carica di consigliere comunale nella lista Impegno Civile-Futura, guidata dagli assessori Anna Caterina Cabino e Luciano Franchin, a sostegno di Manildo.
IL MODELLO INGLESE
La determinazione non fa loro difetto. «Sono arrivato da lontano. I miei genitori sono rimasti in Bangladesh. Pur tra mille difficoltà, ho sempre lavorato e aiutato la famiglia spiega Sheikh, che ha da poco compiuto 40 anni la nostra partecipazione alle elezioni comunali è fondamentale: fa capire a tanta gente che ci siamo anche noi. Il mio sogno è vedere che anche qui, come successo in Gran Bretagna, chi è arrivato dal Bangladesh può integrarsi al meglio assumendo anche incarichi politici. E, chissà, magari un giorno anche entrando in Parlamento».
CONTRO I PREGIUDIZI
L'entusiasmo non manca ad Andrea Calianno, madre cubana e padre italiano, 20 anni, al primo anno di Scienze Politiche. Il suo primo obiettivo è lottare contro il razzismo. «Mia madre mi ha spiegato fin da piccolo cos'era il razzismo. Perché, purtroppo, nonostante sia cresciuto qui, mi è capitato di subirlo racconta è questo che ora mi ha spinto a candidarmi. Bisogna diffondere conoscenza per abbattere l'ignoranza. Molti diritti sono riconosciuti dalla Costituzione. Ma poi non c'è corrispondenza con il mondo reale. Io mi vedo come un ponte tra culture diverse. Non rappresento un élite, ma vengo dal popolo, sono stato cresciuto con una mamma single, immigrata e in difficoltà economiche». Calianno ha anche un'idea su come abbattere i pregiudizi sugli immigrati. «A scuola si dovrebbe far studiare in modo particolare il periodo del colonialismo sottolinea dopo aver studiato quanto fatto dagli italiani in Etiopia e in Eritrea, forse i profughi verrebbero accolti diversamente».
DETERMINAZIONE
Faty Diop ha 22 anni. È nata a Treviso e oggi studia Scienze Politiche. Il suo sogno è lavorare nell'ambito della cooperazione internazionale. «Negli ultimi cinque anni la città è diventata più aperta e inclusiva grazie all'azione della giunta Manildo mette in chiaro mi impegno a portare avanti questo dialogo tra le persone favorendo la partecipazione dei giovani». Ultima, ma non per importanza, Jelena Zivkovic. Da un paio d'anni si occupa dell'accoglienza e della formazione dei profughi per il circolo Hilal. «Sono orgogliosa di insegnare loro l'italiano, che non è la mia lingua madre spiega ho lavorato anche al progetto della Brat sulle favole raccontate ai bambini da un richiedente asilo. Raccontate, non lette. La dimostrazione che la conoscenza è l'unica via per arrivare all'integrazione».
«È importante spingere per il protagonismo delle seconde generazioni di immigrati sottolinea Nicola Atalmi, moderatore dell'incontro di ieri in Cgil speriamo che il loro ruolo possa crescere anche attraverso le elezioni».
Mauro Favaro
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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