Non è stato un avvio dolce, d'accordo. Ma, a un mese dall'effettiva accensione

Giovedì 17 Agosto 2017
Non è stato un avvio dolce, d'accordo. Ma, a un mese dall'effettiva accensione degli otto occhi elettronici della zona rossa a Treviso, bisogna sottolineare che i problemi hanno riguardato soprattutto il botta e risposta politico. Perchè a considerare i dati questo primo mese di Ztl, l'impatto è decisamente meno punitivo che in altre città italiane. A fronte di 12mila attraversamenti dai varchi a settimana, la percentuale dei multati è del 5,8% contro la media del 10 in diversi comuni limitrofi. Quindi è vero che le multe staccate sono state in numero congruo ma entro una media quasi al di sotto del fisiologico. Questione di punti di vista, diranno gli oppositori della città pedonale. E proprio in virtù di questo l'altro lato della medaglia riguarda i graziati dalla Ztl. Quelle persone, cioè, che hanno potuto regolarizzare la propria posizione schivando la sanzione. E anche qui i numeri non sono da poco. Il dato della polizia municipale dà una media di 160 automobilisti a settimana, dunque, nel primo mese di attivazione effettiva degli occhi elettronici i beneficati della Ztl sono 640. Il corrispettivo di multe non incassate dal Comune equivale a 53.760 euro (che avrebbero potuto però scendere a 35.840 se la contravvenzione fosse stata pagata entro i 5 giorni lavorativi). Insomma, Ca' Sugana avrebbe potuto introitare un quarto del bilancio annuale alla cultura. Così non è stato perchè, nelle intenzioni della giunta la Ztl non va intesa con un fine sanzionatorio ma, spiega l'assessore alla crescita e allo sviluppo, Paolo Camolei «alla valorizzazione del centro storico». Più che consapevole di trovarsi al centro del mirino, Camolei chiarisce anche i termini di una querelle recente, quella sul modello degli occhi elettronici. «La scelta della segnaletica non è a discrezione del Comune ma imposta dal Ministero. I semafori per esempio non sono ammessi. Va poi detto che il maggior numero di accessi irregolari vengono rilevati in via Manin dove la Ztl da sempre è attiva solo di notte quando le attività commerciali hanno già abbassato le serrande e i residenti riposano». Sul fronte controllo a breve arriveranno anche i dati (e le sanzioni) su piazza Pola, che durante le ore notturne diventa teatro di parcheggio selvaggio. A questo quadro non drammatico sulla pedonalizzazione del centro storico manca un tassello importante: l'aumento di parcheggi gratuiti vicini e la questione mezzi pubblici. 150 attività in città che chiudono nel giro di quattro anni sono un dato di forte preoccupazione. E le ripetute proteste del mondo economico non potranno essere ignorate ancora.

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci