Niente delibere: il consiglio Comunale slitta a marzo

Martedì 19 Febbraio 2019
LA POLEMICA
TREVISO Consiglio comunale rinviato a data da destinarsi, con ogni probabilità a fine marzo, e commissione Sociale annullata. Quello di ieri a Ca' Sugana è stato un pomeriggio piuttosto frizzante e ricco di novità. E, soprattutto, dominato da un solo grande argomento entrato in un po' tutte le decisioni: la mozione anti-aborto firmata da Vittorio Zanini, consigliere comunale della lista Gentilini/Zaia. Ma andiamo con ordine.
IL COLPO DI SCENA
La prima sorpresa durante la conferenza dei capigruppo, tradizionale appuntamento che precede ogni Consiglio comunale, in questo caso convocato per lunedì prossimo, il 25 febbraio. Il presidente Giancarlo Iannicelli, prendendo in contropiede un po' tutti, ha annunciato che la seduta a palazzo dei Trecento è stata rinviata: «Non ci sono delibere da discutere e nemmeno mozioni». Tra lo stupore generale Franco Rosi, capogruppo di Treviso Civica, ha fatto notare che una mozione ci sarebbe: quella di Zanini. «Se un consigliere la deposita, viene automaticamente inserita all'ordine del giorno del primo consiglio utile», ha sottolineato. E qui la seconda sorpresa, in realtà una conferma di quanto già nell'aria da giorni: la mozione è stata congelata. Tecnicamente il regolamento del consiglio non prevede il congelamento ma solo il ritiro. E questa sarà la fine che farà il documento di Zanini. Se ne avrà una conferma oggi, quando verrà ufficialmente cancellata anche la commissione Sociale convocata per discuterla: era prevista per giovedì verrà riconvocata in un'altra data. A quel punto la mozione sparirà anche ufficialmente. I capigruppo di opposizione hanno però insistito sul rinvio del consiglio, ribadendo che una decisione del genere è oltre modo sorprendente. Ma Iannicelli ha ribadito la volontà della maggioranza.
IL VERTICE
Finita la conferenza capigruppo, tutti i consiglieri di maggioranza si sono riuniti per le decisioni definitive. La mozione Zanini è tornata quindi sul banco degli imputati. L'ex assessore si è trovato solo, ma ha accettato di rivederne il testo. Sui principi - tutela e sostegno della famiglia naturale, aiuto alle donne alle prese con la scelta se abortire o meno - si sono rivelati tutti d'accordo. Ma il testo presentato da Zanini è stato considerato troppo urticante. È stato quindi deciso di rivederlo utilizzando toni diversi, più concilianti. Una scelta dettata da tanti fattori, compresi alcuni segnali arrivati dal mondo cattolico, disposto a sostenere una mozione a favore della famiglia ma senza contenuti divisivi. Quindi la decisione finale: la mozione verrà totalmente rivista e portata all'attenzione della commissione Sociale a marzo, prima del prossimo Consiglio comunale. La speranza è di arrivare a un testo condiviso almeno da tutto il centrodestra e da quella fetta di centrosinistra che si rifà all'area cattolica. Infine il rinvio del Consiglio comunale: anche i consiglieri di maggioranza sono rimasti sorpresi, ma hanno preso atto della spiegazione della giunta. Se ne riparlerà a marzo.
Paolo Calia
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