Musica a palla: «Non si dorme più»

Giovedì 17 Agosto 2017
Gli oltre 600 profughi ospitati nell'ex caserma Serena fanno troppo rumore. E adesso scoppia la polemica. In teoria dopo le 23 dovrebbe calare il silenzio. Ma i richiedenti asilo sparano musica a tutto volume anche in piena notte. Con il risultato che i vicini di casa non riescono più a dormire. Ormai sono all'esasperazione.
«Va avanti così da quasi due anni denuncia Giuliana Zanusso non riusciamo a chiudere occhio. Non c'è mai tregua. Un paio di giorni fa è partita la musica dalle 2 alle 4 di mattina. Come capitato un sacco di altre volte. Stiamo pensando di cambiare casa. Non vediamo altra soluzione».
La Prefettura conosce bene il problema. La signora Zanusso, che abita nelle palazzine di via Zermanese di proprietà del ministero della Difesa, riservate alle famiglie dei militari, ha già bussato un paio di volte alla porta del sindaco Miriam Giuriati. E questa ha segnalato il problema del rumore proveniente dall'ex caserma a tutti gli enti e gli organi coinvolti a vario titolo nella gestione dei richiedenti asilo: appunto dalla Prefettura, che ha aperto il centro di accoglienza, fino al Comune di Treviso, passando per le forze dell'ordine e per la Nova Facility, società che gestisce l'ex caserma. «Avrò scritto in tutto una decina di lettere sottolinea Giuriati fino a ora, però, mi ha risposto solamente la società di gestione dell'ex Serena». Prefettura e Ca' Sugana sono sempre rimaste in silenzio sui problemi relativi al rumore. La spiegazione uscita dal centro di accoglienza è semplice: l'unica parte del piazzale della vecchia caserma dove c'è un po' di ombra e qualche panchina si trova proprio a ridosso del muro di cinta. Così i profughi si assembrano in quella fetta di cortile. A un paio di metri o poco più dalle abitazioni confinanti. Va bene di giorno, ma il baccano c'è anche e soprattutto di notte. I residenti hanno lasciato passare il Ramadan, conclusosi a fine giugno. «Sappiamo che per i musulmani è un periodo particolare spiega Zanusso ma poi le cose non sono per niente cambiate».
E adesso Casier rilancia l'appello. «Ieri ho scritto nuovamente alla Prefettura, al Comune di Treviso e alle forze dell'ordine chiedendo il rispetto degli orari di silenzio: almeno dalle 23 alle 7 mette in chiaro Giuriati io lavoro sempre per aiutare i miei residenti. Ma per problemi simili bisogna rivolgersi in primis alla Prefettura e poi al Comune di Treviso. Alla fine Casier è coinvolto solo in modo marginale». Ieri il primo cittadino ha parlato direttamente con i responsabili della Nova Facility proponendo di installare dei pannelli fonoassorbenti sul muro di cinta dell'ex caserma per attutire il rumore. Un po' come succede lungo le autostrade e le tangenziali che passano a pochi metri dalle abitazioni. La società si è detta disposta a valutare la soluzione. Resta da capire se sarà sufficiente. Nel frattempo a Casier tutti attendono un intervento della Prefettura e una presa di posizione di Treviso.

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