Medico novax radiato: l'ora della verità

Domenica 18 Marzo 2018
SANITÀ
TREVISO Si avvicina l'ora della verità per Roberto Gava, il cardiologo 59enne, punto di riferimento per molti novax. La Commissione ministeriale potrebbe esaminare presto il ricorso presentato medico contro la radiazione decisa dall'Ordine di Treviso. È passato quasi un anno, ma il caso è ancora aperto. Il medico che lavora per l'Usl della Marca, in servizio nel poliambulatorio di Castelfranco, è stato radiato ad aprile dall'organo dei camici bianchi della Marca per le sue posizioni critiche sui vaccini pediatrici. Una decisione storica. Tanto che Walter Ricciardi, presidente dell'Istituto superiore di sanità, non nascose la propria soddisfazione: «Grazie all'Ordine di Treviso per aver radiato il primo medico per il suo comportamento non etico e antiscientifico nei confronti dei vaccini». Ma la sanzione massima applicata dall'Ordine di fatto rappresenta solo il primo grado di giudizio. Tanto che la radiazione è stata subito sospesa. Perché Gava ha presentato ricorso alla Commissione ministeriale per le professioni sanitarie (quasi un giudizio di secondo grado).
ANCORA IN SERVIZIO
Gava può così continuare a esercitare sia nelle strutture dell'azienda sanitaria che nel suo studio privato di Padova. La situazione è delicata. Non capita spesso di veder lavorare per l'Usl un medico radiato dall'Ordine, pur con sanzione sospesa. Anche se ciò che fa a Castelfranco non ha nulla a che vedere con i vaccini e che come cardiologo è molto apprezzato, l'azienda sanitaria non nasconde un certo imbarazzo. Nessuno lo conferma ufficialmente, ma davanti alla radiazione definitiva l'Usl farebbe scattare subito il licenziamento.
FUORI I SECONDI
Adesso pare che le cose si stiano muovendo. Dopo un periodo di stallo, un anno fa si è insediata la Commissione ministeriale guidata da Antonio Pasca, presidente del Tar della Puglia, sezione di Lecce. «Ci risulta che la commissione esaminerà a giorni il ricorso di Gava trapela da alcuni camici bianchi trevigiani . Ha un lavoro arretrato enorme. Sul suo tavolo ci sono quasi 2mila pratiche. Ci vorranno almeno due anni per esaminarle tutte. Ma da quanto abbiamo appreso verrà data la precedenza ai ricorsi sulle radiazioni, in particolare per questioni legate ai vaccini». La Commissione è sostanzialmente chiamata a confermare la radiazione o a bocciare la scelta dell'Ordine di Treviso. «Ma a noi non risultano convocazioni o scadenze fa sapere Silvio Riondato, il legale che segue Gava . Anzi, si diceva che il lavoro della commissione era bloccato. Al momento non abbiamo altre notizie».
SOCIAL ADDIO
Nel frattempo Gava ha drasticamente ridimensionato l'attività sulla propria pagina Facebook seguita da circa 55mila persone. Dopo essere finito nell'occhio del ciclone, ha scelto un basso profilo, cancellando anche alcuni sui scritti su internet. «Mi vedo attribuita una definizione che respingo con forza, quella di antivaccinista disse . Preferisco limitare la mia sfera personale piuttosto che essere indebitamente strumentalizzato tramite interpretazioni tanto fantasiose quanto rischiose per la salute». Ora si attende il pronunciamento della commissione. Che potrebbe non essere l'ultimo. Gava, infatti, potrebbe poi ricorrere anche alla Corte di Cassazione, chiedendo la valutazione su eventuali vizi di forma. Idealmente il terzo grado di giudizio. Dovesse essere accolto un tale ricorso, l'Ordine di Treviso dovrebbe ricominciare tutto da capo. E di questo passo Gava potrebbe anche fare a tempo ad andare in pensione, lavorando come sempre, prima di sapere se la radiazione sarà confermata o meno.
Mauro Favaro
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