Mandibola e occhio salvi dopo 14 ore sotto i ferri

Domenica 13 Agosto 2017
Mandibola e occhio salvi dopo 14 ore sotto i ferri
Un tumore le aveva devastato il volto compromettendole parzialmente la capacità di vedere. Un'equipe multidisciplinare formata da una dozzina di professionisti, tra medici e strumentisti, è riuscita a estirpare il cancro alla mascella, conservare l'occhio restituendogli la piena funzione visiva, quindi a ricostruire quel volto di donna giovane e bella. Una trevigiana di 45 anni, colpita da una ingombrante e deturpante neoplasia alla mascella, estesa fino a un occhio, non solo è tornata a vedere ma le sono stati anche restituiti i lineamenti. L'eccezionale intervento, durato quattordici ore di fila, è stato compiuto giovedì della scorsa settimana all'ospedale di Cittadella dall'equipe di Otorinolaringoiatria diretta dal dottor Riccardo Artico. Molto affollato il tavolo operatorio dove hanno lavorato da mattina a sera, oltre a quest'ultimo, i colleghi Elena Gaio, Daniele Fischetto, Annalisa Ferronato, l'ortopedico Emanuele Boero, l'anestesista Donatella Ancona, due turni di tre strumentisti ciascuno, impegnati alcuni sulla testa della paziente, altri sul braccio.
Lo staff ha così asportato il tumore e rimosso la mascella riuscendo a conservare l'occhio, dopodiché ha proceduto alla ricostruzione del viso. Le strutture ossee dello scheletro facciale sono state ricomposte grazie al posizionamento di placche in titanio mentre il palato è stato ricostruito con un lembo di pelle prelevata dal braccio, quindi la cute del volto è stata modellata con un pezzo di pelle proveniente dal collo. La paziente, ancora ricoverata nell'Unità operativa Orl, è in ottime condizioni generali, anche sotto il profilo della ricostruzione del viso. L'intervento può dirsi perfettamente riuscito: domani la donna riprenderà a mangiare, quindi mercoledì verrà dimessa. A fine mese si sottoporrà a un ciclo di radioterapia.
«La signora soffriva di un carcinoma del seno mascellare con un'infiltrazione della pelle della guancia e dell'orbita - spiega il primario Riccardo Artico - Noi abbiamo tolto la mascella dopodiché l'abbiamo ricostruita con quello che tecnicamente si chiama lembo rivascolarizzato, in pratica una parte dell'avambraccio che comprende osso e pelle: il primo lo abbiamo usato per ricostruire la mascella, il secondo per rivestire l'interno della bocca. Abbiamo poi ricostruito la cute del viso ruotando un lembo cervicale. Si tratta - assicura il direttore di reparto - di un intervento molto complesso, che non si fa tutti i giorni o dappertutto. La neoplasia era molto deturpante, la signora ora sta bene, l'occhio siamo riusciti a salvaglierlo, ci vede e ha un aspetto decisamente migliore rispetto a prima dell'intervento».
Sono dieci anni che il dottor Artico e i suoi collaboratori si occupano a Cittadella di tumori della laringe, di cavo orale e massiccio facciale, compiendo interventi ricostruttivi utilizzando parti di avambracci, gambe, anche, scapole.

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