Mancano soldi: volontari per curare il Parco del Sile

Lunedì 20 Agosto 2018
TREVISO
Una squadra di volontari pronti a curare il territorio protetto del Parco del Sile. È quella che l'ente di villa Letizia sta cercando di allestire. Il personale a disposizione è poco e le casse sono sempre più vuote. Da qui l'idea di farsi aiutare dai cittadini che hanno a cuore la natura. Ma non è così semplice come potrebbe sembrare. Servono regole chiare e precise per evitare che chi si rimbocca le maniche si ritrovi con una denuncia sul groppone.
LE NORME
Per questo ora il Parco sta valutando l'opportunità di mettere nero su bianco un regolamento specifico per il volontariato. Fino a qualche anno fa esisteva un gruppo di cittadini che andavano di propria sponte a ripulire e rimettere in ordine le aree verdi lungo il Sile. Molti tenevano in particolare in ordine la Treviso-Ostiglia e la rete dei percorsi della Greenway, che passando attraverso il cimitero dei Burci porta verso le spiagge e il mare. I volontari si erano riuniti in modo informale. Armati solamente di buona volontà. E questo è stato il punto debole. L'attività è naufragata malamente a causa di una serie di incomprensioni.
LE VIOLAZIONI
Secondo alcuni ambientalisti, ma anche all'interno del Parco qualcuno dà credito a questa ricostruzione, ci sono stati dei volontari che ne hanno approfittato andando di fatto a far legna nel territorio protetto. Non sono mancati i casi eclatanti. A cominciare da quello che ha riguardato Armando Marangon. Quest'ultimo ormai cinque anni fa, quando era assessore del Parco del Sile con delega all'Ambiente, aveva chiesto ai volontari di tagliare delle ramaglie che si avvicinavano pericolosamente ai cavi della luce lungo la Treviso-Ostiglia, nel tratto di Quinto.
LA SEGNALAZIONE
Ma durante le operazioni gli uomini sono stati fotografati da alcuni ambientalisti di passaggio che hanno inviato una segnalazione al Corpo forestale e presentato un esposto in Procura. Da quel momento il gruppo è praticamente sparito. I volontari hanno abbandonato il campo per paura di ritrovarsi al centro di una serie di denunce. Ci sono sempre dei cittadini di buona volontà che sistemano tratti dei percorsi naturalistici di propria iniziativa, quando lo ritengono necessario. Ma sono casi isolati. E, soprattutto, oggi lo fanno a loro rischio e pericolo.
LA PROPOSTA
«Adesso stiamo valutando la possibilità di mettere nero su bianco un regolamento per fissare dei paletti e definire l'ambito del volontariato è quanto trapela da villa Letizia in modo che i cittadini che intendo dare una mano al Parco curando e tenendo pulito il territorio protetto possano organizzarsi rispettando delle regole e, di conseguenza, senza più dover temere nulla».
Mauro Favaro
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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