Lega, nessuna deroga: Coin lascia

Martedì 13 Marzo 2018
Lega, nessuna deroga: Coin lascia
IL CASO
TREVISO Commissario in vista per la Lega trevigiana. Matteo Salvini, al termine del consiglio federale di ieri, non ha concesso la tanto attesa deroga per i segretario provinciali, e di circoscrizione, eletti in parlamento. Lo Statuto della Lega parla chiaro: il ruolo di segretario provinciale e di circoscrizione non è compatibile con quello di parlamentare. Discorso diverso invece per il segretario federale Salvini, che può invece entrare in Parlamento come hanno fatto prima di lui Umberto Bossi e Roberto Maroni.
IL TIMORE
Dimitri Coin dovrà quindi lasciare la guida della Lega di Marca dopo la riconferma a segretario avvenuto poco più di un anno fa. E stessa sorte capiterà anche a Massimo Candura, neo senatore che invece verrà sollevato dall'incarico di segretario di circoscrizione. Il Carroccio, insomma, perde in un colpo solo le due teste di questa campagna elettorale, quelli che più di tutti hanno spinto per la candidatura di Mario Conte difendendola in ogni sede. A Treviso, ieri pomeriggio, si è sparsa un po' d'inquietudine. Il rischio che adesso la linea politica tracciata da mesi venga cambiato ha sollevato una certa preoccupazione. E già qualcuno inizia ad alzare le antenne intuendo che, a breve, qualche equilibrio interno potrebbe cambiare anche radicalmente. Ma su Treviso vigila Gianantonio Da Re, che ieri ha rappresentato il Veneto al Federale di Milano. Ha dovuto prendere atto che lo Statuto non si tocca e quindi la possibilità di ottenere una deroga è svanita piuttosto in fretta. Ma non si è fatto prendere in contropiede: «Me lo aspettavo - dice - ma per noi non cambia molto. I segretari provinciali dove si andrà a votare per le amministrative, rimarranno al loro posto fino alle elezioni. Poi affronteremo con calma l'argomento dei commissariamenti». Da Re precisa una cosa che assomiglia tanto a un messaggio ai naviganti: «I commissari, ovviamente, li scelgo io. Tutti».
I CONGRESSI
A Treviso, insomma, potrebbe cambiare veramente poco. Coin, stando alla posizione annunciata da Da Re, rimarrà al suo posto fino alla fine delle amministrative, eventuale ballottaggio compreso. E, ovviamente, manterrà anche il suo ruolo di responsabile elettorale per il capoluogo. «A Treviso non cambia niente - avvisa Da Re - il discorso del commissario lo prenderemo in considerazione solo dopo le amministrative. E questo vale anche per Candura: anche lui dovrà lasciare, ma andrà avanti fino alle elezioni. Poi il commissario provinciale, che indicherò io magari mettendomi d'accordo con l'attuale segretario, comincerà a preparare il terreno per i congressi». E questa sarà una fase molto delicata, anche se non immediata: «Non penso che si andrà a congresso prima di ottobre-novembre - spiega Da Re - ma bisogna affrontare questa fase con grande calma e tranquillità». La posizione di Coin era quella più delicata tra i segretari veneti del Carroccio eletti. È l'unico a essere stato confermato da poco e ad avere davanti tre anni di mandato. Gli altri invece erano tutti in scadenza a settembre.
I NOMI
«Si parlava di una deroga specifica per Coin - ammetta Da Re - ma anche se fosse stata concessa non sarebbe andata oltre settembre o ottobre, come gli altri. Quindi non aveva molto senso prorogarlo solo per qualche mese. Anche perché il periodo delicato è quello delle elezioni e Coin ci sarà». Sui i nomi dei commissari è ancora presto per parlarne. Di certo la figura individuata da Da Re avrà un mandato ben preciso: portare il partito al congresso evitando che la mancanza di un leader alimenti spaccature interne. La Lega punterà ancora una volta a una candidatura condivisa. Ma questo sarà l'argomento che terrà banco durante l'estate.
Di commissariamento si parlerà anche venerdì nel corso di un direttivo nazionale (Veneto ndr) dove Da Re relazionerà su quanto deciso a Milano e indicherà le strategie per le prossime settimane.
Paolo Calia
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