LA PROTESTA
CASIER - Continuano a sperare che dalla Marca possa ancora arrivare

Lunedì 16 Ottobre 2017
LA PROTESTA
CASIER - Continuano a sperare che dalla Marca possa ancora arrivare una buona notizia o almeno un ripensamento, anche se finora è giunto solo l'annuncio che il loro posto di lavoro è a fortissimo rischio. Came, gruppo di Dosson, leader nei sistemi per il controllo degli accessi e l'automazione domestica, infatti, ha deciso di chiudere il magazzino vendite della sua filiale di Roddi, in provincia di Cuneo. La scelta comporta il taglio di 14 dei 22 dipendenti attuali del piccolo stabilimento: la casa madre nei giorni scorsi ha già comunicato ai lavoratori interessati che dal 31 dicembre prossimo verrà avviata la procedura di licenziamento collettivo. A salvarsi, sarebbero solamente i tecnici e gli addetti della rete commerciale.
I sindacati locali sono però sul piede di guerra e respingono gli esuberi, anche perché, denunciano, tra i lavoratori lasciati a casa sono compresi soggetti con disabilità e numerose persone che rappresentano l'unica fonte di reddito della propria famiglia. Figure professionali, per giunta, difficilmente ricollocabili nel sistema produttivo della zona. A motivare una misura definita dolorosa, ma inevitabile a causa delle condizioni di mercato, secondo l'azienda, sarebbe il piano di riorganizzazione interna, oltre al mancato raggiungimento di una serie di obiettivi di business da parte della filiale piemontese. Valutazioni che, peraltro, i lavoratori e i loro rappresentanti sindacali contestano. Così come giudicano del tutto insoddisfacente la proposta di un incentivo all'esodo di seimila euro lordi offerto dall'impresa.
Un primo incontro tra le parti non ha avuto alcun esito, ma gli esponenti di Filcams Cgil e Fisascat Cisl, che hanno diffuso un comunicato congiunto, non intendono arrendersi e assicurano di essere pronti ad intensificare le iniziative di protesta. Il sito di Roddi, creato nel 1990 come Simacame, è stato rilevato interamente da Came Italia solo un anno fa. Il gruppo trevigiano, è presente sul mercato con 480 tra filiali e distributori in 118 paesi del mondo: oltre alla sede di Dosson, possiede sei stabilimenti produttivi a Treviso, Sesto al Reghena, Spilimbergo, Avignone, Barcellona e Londra. Conta più di 1.460 dipendenti e ha registrato un fatturato di 255 milioni di euro nel 2016.
M.Z.

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