LA POLEMICA
TREVISO «Desidero segnalare il grave comportamento del consigliere Acampora che si presenta alle commissioni solo quanto può percepire il gettone di presenza. Non mi sembra etico, siamo qui per dare un servizio ai cittadini». Così Antonella Tocchetto (Pd), sostenuta da altri esponenti della maggioranza, ieri si è espressa in consiglio comunale per mettere in rilievo un atteggiamento ritenuto di scarsa responsabilità per il ruolo del consigliere comunale. «Ho sempre visto il ruolo del consigliere come uno che si spende seriamente per la gente. Discutevamo di cose importanti, abbiamo discusso a lungo. Il suo unico messaggio il giorno dopo è stato sapere se vi fosse il gettone. Io mi auguro che i consiglieri vogliano battersi sui destini della città. Mi amareggia la preoccupazione del soldo». Il fatto si riferisce ad una commissione consigliare di martedì scorso in cui, con quella che tecnicamente si chiama prosecuzione, si è deciso di congelare la discussione e di aggiornare il tutto al giorno dopo. Nulla di ufficiale, una comunicazione verbale: «Questo tipo di comportamenti in commissione capigruppo si era deciso non fossero leciti. Il presidente Rosi aveva statuito una tracciabilità e una nuova convocazione - ribatte Davide Acampora - il mio dissenso e la mia assenza erano motivati da questo, oltre che da impegni di lavoro. Che mi si accusi sulla base di una supposizione di lucrare sulle commissioni mi sembra davvero fuori luogo. Un colpo basso, che mi ha molto deluso. E comunque la democrazia ha un costo. Se non si chiude in giornata, si riconvoca con un nuovo gettone. Dobbiamo tagliare? Partiamo dagli stipendi degli assessori». «Certo il gettone di presenza, pari a 92 euro lordi, non arricchisce nessuno. Ma le regole sono regole», sostiene anche il consigliere Alessandro Gnocchi. Acampora poi è chiaro:L se la consigliera Tocchetto non si scusa pubblicamente per l'accusa, scatterà la querela.
E. F.
© RIPRODUZIONE RISERVATA TREVISO «Desidero segnalare il grave comportamento del consigliere Acampora che si presenta alle commissioni solo quanto può percepire il gettone di presenza. Non mi sembra etico, siamo qui per dare un servizio ai cittadini». Così Antonella Tocchetto (Pd), sostenuta da altri esponenti della maggioranza, ieri si è espressa in consiglio comunale per mettere in rilievo un atteggiamento ritenuto di scarsa responsabilità per il ruolo del consigliere comunale. «Ho sempre visto il ruolo del consigliere come uno che si spende seriamente per la gente. Discutevamo di cose importanti, abbiamo discusso a lungo. Il suo unico messaggio il giorno dopo è stato sapere se vi fosse il gettone. Io mi auguro che i consiglieri vogliano battersi sui destini della città. Mi amareggia la preoccupazione del soldo». Il fatto si riferisce ad una commissione consigliare di martedì scorso in cui, con quella che tecnicamente si chiama prosecuzione, si è deciso di congelare la discussione e di aggiornare il tutto al giorno dopo. Nulla di ufficiale, una comunicazione verbale: «Questo tipo di comportamenti in commissione capigruppo si era deciso non fossero leciti. Il presidente Rosi aveva statuito una tracciabilità e una nuova convocazione - ribatte Davide Acampora - il mio dissenso e la mia assenza erano motivati da questo, oltre che da impegni di lavoro. Che mi si accusi sulla base di una supposizione di lucrare sulle commissioni mi sembra davvero fuori luogo. Un colpo basso, che mi ha molto deluso. E comunque la democrazia ha un costo. Se non si chiude in giornata, si riconvoca con un nuovo gettone. Dobbiamo tagliare? Partiamo dagli stipendi degli assessori». «Certo il gettone di presenza, pari a 92 euro lordi, non arricchisce nessuno. Ma le regole sono regole», sostiene anche il consigliere Alessandro Gnocchi. Acampora poi è chiaro:L se la consigliera Tocchetto non si scusa pubblicamente per l'accusa, scatterà la querela.
E. F.
