LA DECISIONE
TREVISO Ricorso respinto: il bando periferie è salvo. Sospiro

Sabato 13 Gennaio 2018
LA DECISIONE
TREVISO Ricorso respinto: il bando periferie è salvo. Sospiro di sollievo del Comune di Treviso per una vicenda che rischiava di far perdere alla città quasi 14 milioni di euro. La contesa, come è noto, riguardava i due studi che avevano partecipato al bando per la rigenerazione del quartiere di Santa Maria del Rovere. Nello specifico la necessità che a firmare la relazione di progetto sulla piantumazione di alberature urbane fosse un professionista iscritto all'ordine dei dottori forestali e non un biologo, come avvenuto nel progetto vincitore del bando. Tuttavia ieri mattina, con tempi insolitamente celeri, il Tribunale Amministrativo Regionale si è pronunciato: e il ricorso presentato dallo studio Stradivarie Architetti Associati contro l'ammissione dello studio D.RH di Venezia, non è stato accolto. L'impasse dunque è risolto.
AVANTI COL REGALO
Senza grande enfasi il sindaco accoglie la notizia. «Questione chiusa. Noi proseguiremo con il progetto donato» Giovanni Manildo, dunque tira una riga sul pregresso, e procede con il piano B. L'intenzione del primo cittadino è quindi quella di avvalersi di DB.Holding, società amica che ha regalato il progetto al Comune di Treviso pur di non far perdere il bando periferie. Adottando questo progetto il Comune riuscirà a rispettare i tempi per le delibere di approvazione dei progetti definitivi degli interventi da far pervenire a Roma entro febbraio, in modo da non perdere il finanziamento. Dopo la notizia della grana burocratica che pesava sul bando, il gruppo DB Holding dei fratelli De Bettin aveva inviato una lettera al primo cittadino dicendosi disponibile a dare il proprio contributo alla questione del bando periferie. In questo modo il progetto donato da DBHolding scavalcherebbe la grana al Tar e il Comune potrebbe avere tutte le carte in regola per incassare i 14 milioni da Roma. «Un gesto risolutivo - aveva commentato Manildo -. Ringrazio il gruppo guidato dai fratelli De Bettin: sono l'esempio di come la nostra comunità davanti alle difficoltà sappia reagire facendo squadra».
Anche Paolo Pietrobon, il consulente incaricato dal Comune di Treviso per la cura del verde urbano e presidente dell'ordine dei dottori forestali del Veneto si era detto fiducioso.
SOLIDE BASI
E nonostante l'ordine dei dottori forestali avesse assicurato che il ricorso aveva solide basi per essere presentato, il Tar ha deciso in altro modo. Salvando, di fatto, la possibilità di riscuotere i fondi statali del bando periferie e di poter procedere con interventi consistenti nei quartieri della città. Il 18 dicembre a Roma, Giovanni Manildo aveva firmato lo stanziamento di 14 milioni di euro che Treviso, giunta settantaquattresima, aveva ottenuto dal Ministero.
Il Comune aveva già pianificato le opere principali: valorizzazione e rigenerazione urbana dei quartieri di Monigo, Santa Maria del Rovere, Selvana, Fiera e Sant'Antonino. Poi, i primi di gennaio, la ferale notizia. Contenzioso amministrativo in atto e rischio concreto per Treviso di perdere i 14 milioni destinati al piano periferie. Ora invece c'è la possibilità di sistemare tutti gli incartamenti e di inviare il dossier richiesto entro febbraio.
Elena Filini
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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