L'UNIFICAZIONE
TREVISO «Non siete solo imprenditori di un settore importante,

Martedì 12 Febbraio 2019
L'UNIFICAZIONE
TREVISO «Non siete solo imprenditori di un settore importante, siete gli ambasciatori del nostro paese»: ha ricordato ai colleghi Maria Cristina Piovesana, sottolineando come il cibo sia uno dei pilastri del made in Italy, in grado di aprire la strada nei mercati internazionali anche da altri prodotti. Sarà forse per questo che quello dell'Alimentare è il primo gruppo merceologico di Assindustria Venetocentro a rinnovare i propri organismi in versione unificata, dopo l'aggregazione delle associazioni industriali di Padova e Treviso.
LA NOMINA
Ieri, infatti, l'assemblea della categoria, riunita a Palazzo Giacomelli, ha eletto presidente Giovanni Taliana. Padovano, 45 anni, è titolare di Bovis, azienda di Limena specializzata nei preparati per brodo granulari e insaporitori. Resterà in carica fino al 2023 e sarà affiancato da due vice: Luca Fraccaro (della Fraccaro Spumadoro di Castelfranco) e Nicola Sartor (della Surmont di Pederobba). Il comparto conta quasi duemila imprese nelle due province, per 15mila e 500 addetti. E fedele al monito punta proprio sull'export: oggi vale 1,7 miliardi di euro: «Credo che l'obiettivo dei 3 miliardi nel 2021 possa essere raggiunto» sottolinea Taliana. Occorre innanzitutto conoscere bene il mercato in cui si intende operare, ha rimarcato il neo presidente in occasione del convegno post assemblea, a partire dalle certificazioni richieste, ma anche adeguando immagine e confezione a gusti e abitudini locali. Persino l'italian sounding, gli alimenti spacciati come italiani, che di tricolore hanno solo un'assonanza nel nome, «può essere un'opportunità, perché indica un interesse per i nostri prodotti».
LE INTESE
Il gruppo punta a favorire accordi con la grande distribuzione organizzata e i centri di acquisto delle grandi catene alberghiere e della ristorazione. «Lo si può fare se si crea una filiera evoluta: ancora oggi viaggiamo come singoli, invece dobbiamo presentarci come sistema». Il sistema paese, però, è spesso in ritardo, conferma Matteo Zoppas, presidente di Confindustria Veneto: «Essere italiani, e veneti, nel mondo è riconosciuto come un valore. Però dobbiamo stare attenti, perché i nostri margini per investire in ricerca e sviluppo si sono assottigliati e rischiamo di essere raggiunti dai nostri concorrenti. Di fronte ad una nuova, potenziale recessione, agli imprenditori suggeriamo di crearsi un salvagente, una riserva per continuare ad investire. A chi ci governa chiediamo un piano industriale per mantenere competitività». Pronta la risposta del sottosegretario alle Politiche agricole, Franco Manzato: «Stiamo già costruendo, per ogni filiera, una visione strategica per i prossimi 25 anni».
Mattia Zanardo
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