L'obiettivo è creare un'area riservata, dove non entrerà la frenesia della

Lunedì 24 Ottobre 2016
L'obiettivo è creare un'area riservata, dove non entrerà la frenesia della quotidianità dei reparti. Ma non sarà l'unica novità riguardante la geriatria. A giorni nella stessa unità verrà infatti ricavata un'altra zona con una ventina di letti per l'osservazione breve intensiva. Qui arriveranno i pazienti con più di 75 anni provenienti dal pronto soccorso. Si fermeranno al massimo tre giorni. Giusto il tempo di valutare le patologie e di chiarire il quadro clinico. Poi ci sarà un bivio: se il problema è serio scatterà il ricovero vero e proprio, altrimenti ci saranno le dimissioni immediate, eventualmente protette. Su questo fronte l'Usl sta lavorando per far finalmente decollare gli ospedali di comunità. I venti posti letto assegnati al Menegazzi dell'Israa (dieci) e alla casa di riposo Luigi e Augusta di Ormelle (dieci) per adesso restano sospesi. Nel frattempo si cerca di metterci una pezza con i percorsi speciali extra-ospedalieri nei centri servizi per anziani: 22 letti riservati all'Israa (dieci), casa Marani (quattro), villa delle Magnolie di Monastier (quattro) e case di riposo di Oderzo (quattro). Numeri che potrebbero presto lievitare. Negli ultimi tempi i vertici dell'Usl di Treviso hanno puntato decisamente i riflettori sul reparto di geriatria. Non solo per la revisione dell'organizzazione del reparto. Benazzi ha anche richiamato alcuni operatori che, stando alle segnalazioni dei cittadini, si sarebbero comportati in modo scorbutico con pazienti e familiari. Per il direttore la cortesia è il primo passo verso la giusta umanizzazione delle cure. Non si scherza. Chi sgarra rischia di finire al centro di un procedimento disciplinare che, almeno sulla carta, potrebbe portare addirittura al licenziamento.

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