L'INTERVISTA
Lele ed Ezio: i re del Centrale. Sono i fratelli Botter ( Lele 61

Lunedì 23 Luglio 2018
L'INTERVISTA Lele ed Ezio: i re del Centrale. Sono i fratelli Botter ( Lele 61
L'INTERVISTA
Lele ed Ezio: i re del Centrale. Sono i fratelli Botter ( Lele 61 anni, Ezio 56) da quarant'anni anime dello storico Caffè Centrale di Asolo. Quarant'anni di vita vissuta, volti, amicizie e clienti tutti per loro special guest. Pochi giorni fa sono stati premiati dall'Ascom di Asolo per questa attività che potrebbe anche essere giunta al termine. Si vocifera infatti che i due fratelli siano sul punto di cedere l'attività commerciale ad una grossa azienda locale, forse proprio la Forno d'Asolo. I Botter non confermano né smentiscono ma ammettono: «I tempi stanno cambiando e noi ci rendiamo conto che anche il mercato sta cambiando. Non sappiamo cosa faremo in futuro, ma è naturale che ci stiamo pensando».
Intanto sono 40 anni di attività al Centrale, come sono stati gli inizi?
«Avevamo poco più di 10 anni quando abbiamo iniziato a lavorare d'estate al Centrale. Dovevamo pagarci la scuola. Papà e mamma lavoravano da una ricca famiglia inglese che viveva ad Asolo e le nostre condizioni di vita non erano buonissime. Così noi fratelli abbiamo sempre lavorato e il primo contatto con il Caffè Centrale lo abbiamo avuto in quegli anni. Poi nel 1979 abbiamo sentito che il gestore lasciava e ci siamo fatti avanti come altri pretendenti. Non so perché ma il gestore ha preferito noi ma voleva soldi naturalmente. E voi soldi non ne avevate... Già, eravamo solo giovani e giovanissimi con tanta voglia di lavorare e sacrificarci ( per questo siamo stati facilitati) ma non avevamo un soldo in tasca».
Chi vi ha aiutato?
«Ora dopo tanti anni lo possiamo anche dire. Ci ha dato una mano Sergio Goppion del caffè. Ci ha detto, ragazzi cominciate che sono qua io. Con lui ci siamo conosciuti proprio nei periodi in cui lavoravamo d'estate. Per riconoscenza noi non abbiamo mai più cambiato caffè».
Come era il Centrale in quegli anni? «Era un locale frequentato solo da signori e da nobili, italiani e inglesi. Rispetto ad altri locali, noi rimanevamo aperti fino a notte inoltrata. Ecco noi ne abbiamo fatto un locale storico ma aperto a tutti e alla portata di tutti. Un locale aperto a tutti mantenendo le caratteristiche del locale storico. Infatti l'arredamento è quello da 40 anni a questa parte. E' una caratteristica anche se non è facile mantenerlo così».
La clientela?
«Variegata. Abbiamo un 40 per cento di clienti stranieri, inglesi, russi e il 60 per cento di italiani. Ma questo è stato anche il locale di Hemingway, Dos Passos, Browming, Duse, Stark tanto per citarne qualcuno. Di recenti potrei dire Ben Kingsley ( che qui ha anche girato un film), John Malkovich, Kim Basinger, Sharon Stone per la quale abbiamo perso tutti la testa, Yoko Ono. A lei e al movimento artistico Fluxus abbiamo anche dedicato un tavolino perché negli anni 80 il Centrale era un punto di riferimento artistico per il movimento».
Ma anche personaggi politici?
«Certo. Abbiamo una foto con D'Alema e Fini che bevono insieme il caffè qui. Poi il senatore Bernini la domenica dopo messa veniva sempre a bere lo spritz. Il presidente Cossiga che ci ha detto che Asolo è bellissima e poi tanti altri. Per ultimo Rockefeller».
E i meno famosi?
«Sia chiaro che per noi tutti i clienti sono speciali e famosi. Ognuno merita tutta l'attenzione possibile. In questo momento però un pensiero speciale va ai nostri dipendenti perché veramente ci hanno aiutato a fare del Centrale quello che è adesso e cioè un punto di riferimento, un locale che ha un'anima ed è conosciuto in tutto il mondo. Pensa che arrivano clienti dall'America o dalla Germania che erano stati qui in viaggio di nozze e ritornano per ricordare quei momenti. Sono cose piacevolissime per chi ama il nostro lavoro perché significa che hai lavorato bene e la gente si ricorda di te...Così come è piacevole anche fungere da punto di riferimento. Cioè c'è chi ti lascia una busta e poi ti dice: viene a prendersela tizio, oppure i clienti che vanno in vacanza in tutto il mondo è che inviano una cartolina».
Come è cambiata Asolo?
«Quando abbiamo cominciato in centro storico c'erano poche attività commerciali ed era abitato da gente altolocata, nobili, artisti. Poi si è cominciato ad investire, restaurare e il comparto immobiliare ha preso quota fino ad arrivare ai giorni nostri con una economia che si è stabilizzata, secondo noi questa una economia reale cioè esprime quello che può dare il centro storico di Asolo».
Un aneddoto su tutti?
«Sapevate che la sceneggiatura di Star Trek è stata scritta qui al Centrale? Noi l'abbiamo saputo dopo quando un amico ci ha detto chi era veramente quel giovanotto americano che era alloggiato all'hotel Duse e per qualche settimana quasi ogni giorno veniva qui al Centrale si sedeva in un angolo e scriveva. Una cosa che ci ha emozionato».
Gabriele Zanchin
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