L'INTERROGATORIO
TREVISO Quando ieri mattina si è trovato davanti al gip

Giovedì 21 Febbraio 2019
L'INTERROGATORIO
TREVISO Quando ieri mattina si è trovato davanti al gip Gianluigi Zulian per l'interrogatorio di garanzia durante la convalida dell'arresto Federico Crocetti ha deciso di vuotare il sacco e rendere una piena confessione. Il 43enne, originario di Terni e residente da tempo a Casier, arrestato sabato con l'accusa di essere il responsabile della rapina alla farmacia Del Sile di Lanzago avvenuta il 31 luglio, ha ammesso le proprie responsabilità. «Attraversavo un momento molto difficile sotto il profilo economico - ha spiegato al gip - e ho perso la testa». Il suo legale, l'avvocato Alessandra Nava, ha chiesto che la misura cautelare venga attenuata in arresti domiciliari. Il gip si è riservato la decisione.
LE INDAGINI
Secondo le indagini condotte dalla Squadra Mobile il 43enne, che nel corso della rapina, armato di un taglierino, si era fatto consegnare circa 300 euro, aveva tentato di non farsi riconoscere coprendo con del nastro adesivo nero la targa del motorino usato per il colpo e persino le scritte sul casco e sulle scarpe da ginnastica. A incastrarlo, invece, è stato il telefonino: lo ha usato poco fuori la farmacia subito dopo la rapina ed è stato come aver lasciato la propria firma sul luogo del delitto. L'assalto era peraltro avvenuto qualche giorno prima che gli venisse notificata una ordinanza che lo mandava agli arresti domiciliari per un altro fatto: il furto ai danni di un magistrato e due cancellieri del Tribunale , sempre la scorsa estate.
I VIDEO
Questa volta a permettere la sua identificazione erano state le riprese delle telecamere interne che lo avevano immortalato mentre, tentando di confondersi tra avvocati e pubblico, aveva fatto sparire tre portafogli, di cui uno appartenente a un magistrato. Per quei fatti (in attesa che vada avanti anche il procedimento relativo al furto ai danni del togato) era stato condannato in abbreviato a 1 anno di reclusione. Dopo la rapina a Silea la Mobile aveva condotto una perquisizione nella sua casa di Casier, dove erano stati ritrovati casco, scooter e scarpe corrispondenti a quelle del rapinatore della farmacia di Silea. A quel punto sono partite indagini più approfondite che hanno portato alla richiesta di arresto, effettuato nello scorso weekend. La polizia ritiene inoltre che il 43enne possa essere responsabile di altri furti avvenuti all'interno di edifici pubblici.
de.bar
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