Oggi il garage di via Nascimben è vuoto. E Cosimo Sodano, proprietario dell'immobile, potrà ritornare in possesso del suo appartamento. Si è finalmente risolta ieri pomeriggio la vicenda dei coniugi Bhelafi, la coppia marocchina che da tre mesi aveva occupato abusivamente il garage della casa in via Nascimben da cui aveva ricevuto lo sfratto. Il circolo Hilal, presieduto da Abdallah Khezraij ha offerto, come soluzione temporanea, un appartamento sul Terraglio, in attesa di trovare una sistemazione più stabile ai due sessantenni.
«Siamo andati a prenderli nel pomeriggio e li abbiamo trasferiti nella nuova casa - conferma Khezraij-. Sono persone semplici, hanno una comprensione della lingua non sempre sufficiente e hanno compiuto errori di comunicazione che li hanno isolati. Noi oggi li sosteniamo, ma l'intenzione è quella di cercare di orientarli all'autonomia». L'idea è quella di riuscire a trovare un'occupazione anche al capofamiglia. «Ha una forma diabetica forte, dobbiamo trovare qualcosa di adatto. La moglie già fa qualche lavoretto, hanno una pensione, credo potremmo trovare un equilibrio. Intanto staranno nella nostra struttura. Preciso però- chiude Khezraij - che il nostro circolo non li ho sostenuti in quanto marocchini. Noi ci rendiamo disponibili anche con gli italiani, da sempre».
Grande la soddisfazione del vicesindaco Roberto Grigoletto che ha fatto da mediatore nella conclusione della vicenda, accelerando i tempi dell'ispezione Usl, necessaria alla chiusura del cerchio. «Un ringraziamento - dice - alla comunità marocchina che si è resa disponibile a sostenerci in questa delicata storia».
E nel pomeriggio anche Davide Acampora, a cui va il merito di essersi preso a cuore anche la situazione di Cosimo Sodano, proprietario dell'immobile, ha fatto un sopralluogo. «Le conseguenze igienico - sanitarie si ripercuoteranno ancora per un po'- afferma- Proprio per questo tengo a fare un elogio particolare a tutti i condomini dello stabile che per mesi hanno saputo tenere i nervi saldi, sopportando con dignità e pazienza una situazione obiettivamente difficile».
«Siamo andati a prenderli nel pomeriggio e li abbiamo trasferiti nella nuova casa - conferma Khezraij-. Sono persone semplici, hanno una comprensione della lingua non sempre sufficiente e hanno compiuto errori di comunicazione che li hanno isolati. Noi oggi li sosteniamo, ma l'intenzione è quella di cercare di orientarli all'autonomia». L'idea è quella di riuscire a trovare un'occupazione anche al capofamiglia. «Ha una forma diabetica forte, dobbiamo trovare qualcosa di adatto. La moglie già fa qualche lavoretto, hanno una pensione, credo potremmo trovare un equilibrio. Intanto staranno nella nostra struttura. Preciso però- chiude Khezraij - che il nostro circolo non li ho sostenuti in quanto marocchini. Noi ci rendiamo disponibili anche con gli italiani, da sempre».
Grande la soddisfazione del vicesindaco Roberto Grigoletto che ha fatto da mediatore nella conclusione della vicenda, accelerando i tempi dell'ispezione Usl, necessaria alla chiusura del cerchio. «Un ringraziamento - dice - alla comunità marocchina che si è resa disponibile a sostenerci in questa delicata storia».
E nel pomeriggio anche Davide Acampora, a cui va il merito di essersi preso a cuore anche la situazione di Cosimo Sodano, proprietario dell'immobile, ha fatto un sopralluogo. «Le conseguenze igienico - sanitarie si ripercuoteranno ancora per un po'- afferma- Proprio per questo tengo a fare un elogio particolare a tutti i condomini dello stabile che per mesi hanno saputo tenere i nervi saldi, sopportando con dignità e pazienza una situazione obiettivamente difficile».
