L'Anci frena i disobbedienti Conte: «Dialogo riaperto»

Venerdì 11 Gennaio 2019
L'Anci frena i disobbedienti Conte: «Dialogo riaperto»
L'INCONTRO
TREVISO Le distanze rimangono ma lo scontro è stato evitato. Anche perché se da un lato è stata ribadita la linea della legalità (soffocando sul nascere le istanze del fronte dei sindaci disobbedienti pronti a non applicare il decreto sicurezza targato Salvini), dall'altro è stata aperto un canale di confronto con Palazzo Chigi per poter migliorare, dal punto di vista tecnico, il decreto stesso. E così anche chi, vedi i sindaci leghisti trevigiani, era arrivato a paventare l'uscita dall'Unione dei Comuni rea di non aver preso abbastanza le distanze dai riottosi (di fatto i seguaci della linea Orlando - De Magistris), alla fine del vertice Anci nazionale di ieri a Roma, dedicato a decreto sicurezza e bilancio, si è detto soddisfatto. «Sono stati abbassati i toni e e si è evitato lo scontro - conferma il sindaco di Treviso Mario Conte -, ribadendo la necessità da un lato di cercare un dialogo, ma dall'altro confermando che il rispetto della legalità non può essere messo in discussione».
IL RICORSO
Nulla è ancora risolto, ovviamente. L'Anci ha bocciato la linea dei sindaci disobbedienti ma sul decreto pendono i ricorsi presentati alla Consulta di molti Comuni, e persino di alcune Regioni, che ritengono il Decreto stesso incostituzionale. La partita insomma non è per nulla finita. Il presidente dell'Anci Antonio De Caro, nel suo discorso ai sindaci (l'incontro era allargato ai rappresentanti dei Comuni capoluogo), ha voluto però ribadire l'importanza del dialogo istituzionale e l'importanza del confronto e del rispetto delle leggi.
I NODI
«La posizione di Anci Nazionale va nella giusta direzione - afferma Maria Rosa Pavanello, presidente di Anci Veneto -: l'importanza di rispettare la legge individuando, nel contempo, ipotesi migliorative. Il decreto sicurezza può essere criticato e modificato, ma un aspetto come la legalità non può essere messo in discussione. Come Anci stiamo monitorando gli effetti delle norme sull'attività dei Comuni e sul vissuto quotidiano dei cittadini in termini di sicurezza e legalità. Tra le maggiori preoccupazione c'è il taglio ai fondi per l'accoglienza con il rischio che la decurtazione possa ricadere sulle spalle dei Comuni che già devono fare i conti con enormi difficoltà di bilancio. E le cooperative in queste settimane ci hanno segnalato la medesima preoccupazione».
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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