Ketamina nascosta nello shampoo: condannata

Venerdì 23 Febbraio 2018
Ketamina nascosta nello shampoo: condannata
LA SENTENZA
TREVISO Era partita da Amsterdam con il bagaglio da stiva pieno di bottiglie di shampoo, una circostanza insolita che aveva probabilmente insospettito le autorità olandesi, che decisero di allertare i colleghi dell'aeroporto di Treviso, dove la giovane era diretta. Così al suo arrivo la 21enne, residente a Milano, ha subito la perquisizione delle valigie da parte della Guardia di Finanza in servizio all'aeroporto Canova. È così che si è arrivati alla scoperta di ben un chilo e mezzo di ketamina allo stato liquido, nascosta all'interno dei flaconi di detergente per capelli. Ieri la donna è stata condannata con il rito abbreviato a cinque anni di reclusione, pena scontata grazie alla riduzione prevista per il rito alternativo. Il pubblico ministero Francesca Torri aveva chiesto otto anni.
IL VIAGGIO
Accusata di traffico internazionale di stupefacenti e con piccoli precedenti per furto, la 21enne era stata bloccata all'aeroporto di Treviso lo scorso 14 aprile dopo essere sbarcata da un volo proveniente da Amsterdam. Individuata proprio grazie alla segnalazione delle autorità olandesi, insospettite dal contenuto del suo bagaglio da stiva, pieno zeppe di bottiglie di shampoo, era stata trattenuta alla frontiera per essere sottoposta ad una perquisizione da parte delle Fiamme Gialle, che hanno agito praticamente a colpo sicuro.
LA SCOPERTA
Una volta esaminato il contenuto delle bottiglie di shampoo i finanzieri si sono infatti accorti che il liquido contenuto non era altro che ketamina pura, una droga sintetica molto forte che spesso viene mescolata ad altre sostanze stupefacenti per essere poi assunta come la cocaina per via nasale. Dopo essere stata arrestata la giovane era finita agli arresti domiciliari, disposti dal giudice per le indagini preliminari Bruno Casciarri che aveva respinto la richiesta del pubblico ministero Francesca Torri per la custodia cautelare in carcere, accogliendo così la tesi del difensore, l'avvocato Daniele Panico, che aveva rilevato come non esistesse il rischio di reiterazione del reato. La difesa, in attesa di conoscere le motivazioni della sentenza, ha comunque già annunciato il ricorso in Appello.
De.Bar
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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