Inquinamento e tubature Legambiente boccia Treviso

Mercoledì 17 Gennaio 2018
IL DOSSIER
TREVISO Si chiama ecosistema urbano ed è il dossier che ogni anno Legambiente produce sulle performance delle città italiane in termini di verde, rifiuti, mobilità alternativa, acqua e aria. La fotografia che emerge ha, a fronte dei già conosciuti primati nel riciclo di rifiuti e nella predisposizione per chi usa le biciclette (Treviso è quarta in Italia per piste ciclabili), due dati preoccupanti. Uno è la dispersione idrica, che colloca il capoluogo della Marca tra i peggiori d'Italia, addirittura dietro a Napoli. L'altro riguarda l'inquinamento dell'aria, che fa di Treviso la penultima tra i capoluoghi italiani per qualità.
LA PROMOZIONE
I dati positivi ci sono: riguardano il riciclo, dove Treviso è seconda solo a Pordenone (86,6%) ed è seguita da Trento (81,6%). Positivo anche il rapporto tra il numero di alberi presenti in aree pubbliche (25 alberi ogni 100 abitanti) che pone Treviso tra le migliori 14 città italiane.
L'ARIA
Come molte città della pianura padana, Treviso soffre di un pesante inquinamento atmosferico. Per numero di sforamenti di polveri sottili rilevate il capoluogo della Marca è la nona città peggiore d'Italia. La media dei valori annuali in microgrammi di polveri sottili per metro cubo di aria, registrati dalle centraline urbane: Treviso è penultima tra i capoluoghi di provincia italiani con una media di 36,5 microgrammi (peggio di Napoli con 27,5, di Roma con 28,8 e di Milano con 36,3, meglio solo di Caserta con 40,0). Nella mappa dello smog il Nord-Est, ma soprattutto Treviso, hanno le stesse concentrazioni di inquinamento dell'Europa dell'Est. Le più alte concentrazioni di particolato fine colpiscono principalmente Polonia e Italia, soprattutto i Comuni della pianura padana.
L'ACQUA
Un sistema di tubature da riammodernare. La notizia non è nuova: a fare impressione è la fotografia dei dati nella Marca rispetto al resto d'Italia. Per dispersione idrica Treviso è tra le peggiori d'Italia. E nel Veneto contende il triste primato a Verona. Nel 2016 si legge nel dossier - raddoppia il numero di comuni che registrano consumi domestici superiori a 200 litri per abitante al giorno di acqua potabile (probabilmente riconducibili a utenze non soltanto domestiche ma contabilizzate come tali): Verona, Cosenza, Milano, Treviso, Pavia, Chieti, Monza, Sondrio. Per quanto riguarda la dispersione idrica il capoluogo della Marca, con il 44,8% di perdite nei tubi dell'acquedotto è la città peggiore in Veneto ed è dietro Napoli (43%), Roma (44,5%) e Milano (16,8%). Altra emergenza riguarda la depurazione degli scarichi fognari, che a Treviso vengono depurati solo per il 32%. Su suolo nazionale la situazione è peggiore solo a Benevento (22%) e Catania (27%).
E. F.
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