IL RICONOSCIMENTO
TREVISO Alessandro e Ovidio della Gigia non ne possono più

Sabato 15 Dicembre 2018
IL RICONOSCIMENTO
TREVISO Alessandro e Ovidio della Gigia non ne possono più di de profundis. Eppure il clamore suscitato dalla notizia che intendono cedere l'attività sta alimentando una rinnovata discussione sul ruolo sociale del commercio. E sulle conseguenti tutele. L'Ascom comunque ha deciso di valorizzare ruolo e storia dell'osteria tanto cara ai trevigiani dandole il premio annuale Generazione T, destinato a premiare le eccellenze di commercio, turismo e servizi. La vicenda della Giga - «Che non chiude, cediamo solo l'azienda», spiegava ancora ieri Ovidio ai clienti incuriositi - ha dato al presidente Renato Salvadori lo spunto per alimentare un dibattito attorno a queste attività così caratteristiche.
PECULIARITÀ
«Si discute da sempre sul fatto che le città abbiano una propria specifica anima, e sugli aspetti peculiari che la costituiscono - spiega Salvadori - cioè i luoghi, i monumenti, la storia, ma anche, se non soprattutto i negozi, i cibi, i vini e soprattutto, gli esercizi che li servono e le persone che li popolano. Questo, per Treviso è la Gigia. E con la Gigia l'infinità di altri locali commerciali che servono anzitutto un piatto de bona siera cioè l'accoglienza, un sorriso, il gusto di stare insieme. Fin dai tempi dello stecadente d'oro premio per il miglior spunceto inventato dagli Amici di Ponte Dante, Treviso ha messo al centro il ben-essere dei propri abitanti e visitatori».
VALORI
Il tema che si pone è il valore collettivo e culturale prima ancora che economico, che queste attività possiedono. Non sono biblioteche o gallerie d'arte ma dal loro fiorire si coglie davvero il sentimento che muove le persone e quindi il cuore vero delle cose. «Chi sta dall'altra parte del banco è chiamato a prestare attenzione, ma anche professionalità e mestiere nelle preparazioni e per l'allestimento, insieme ad un'infinita puntigliosità nella gestione amministrativa a sanitaria». Quando poi arriva il momento fisiologico del turn-over, chiusura o al cambio gestione, il tema che si pone è di come tutelare locali che diventano patrimoni di memoria per la città. «È necessario porre attenzione agli aspetti amministrativi, affitti e adempimenti normativi in primo luogo, per i quali servono strumenti comprensibili, semplici e facilmente percorribili. Insomma il clima di affetto è importante, ma per creare continuità serve una politica chiara e dedicata da parte delle amministrazioni.
Elena Filini
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