Il raid a Carbonera

Lunedì 22 Gennaio 2018
L'ASSALTO
CARBONERA La banda del buco ha colpito domenica notte, poco dopo l'1, in via Vittorio Veneto a Biban di Carbonera. Ad essere preso di mira il locale Compro Oro. Ma il colpo è andato a vuoto grazie a una vicina che si è svegliata e ha dato l'allarme, facendoli scappare.
Tutto era stato studiato nei minimi dettagli. I ladri hanno approfittato del ponteggio installato nella casa in ristrutturazione che è proprio adiacente alla gioielleria. Hanno scardinato il portoncino d'ingresso e sono penetrati nell'appartamento al piano terreno. Qui, hanno cominciato a scavare un buco nella parete per penetrare all'interno del Compro Oro senza essere visti. Peccato che, almeno come muratori, non valessero granchè.
L'ALLARME
Hanno lavorato con mazza e piccone per sbrecciare il muro e hanno fatto un tale fracasso, in piena notte, da svegliare un'anziana signora che abita proprio sopra la gioielleria.
È stata lei, allarmata, a telefonare ai carabinieri che, immediatamente, si sono precipitati sul posto. Da una prima perlustrazione sembrava tutto a posto. Poi, però, i carabinieri hanno controllato l'abitazione vicina. Ed è stato subito tutto chiaro. Oltre agli attrezzi per perforare il muro i carabinieri hanno trovato una bombola di gas che sarebbe stata usata per la fiamma ossidrica. Avevano intenzione, infatti, una volta all'interno del Compro Oro, di aprire la cassaforte blindata per impadronirsi dei preziosi.
I carabinieri hanno altresì trovato le finestre della casa in ristrutturazione tutte aperte con, accostata, una sedia. Insomma, i ladri si erano preparati agevoli vie di fuga nel caso in cui fossero stati scoperti.
LA PAURA
«È stato uno choc sapere che i ladri avevano tentato di entrare nel mio negozio. Sono lì da sette anni e non era mai successo nulla del genere. Ora mi sento più fragile e indifesa, nonostante il negozio sia videosorvegliato e la cassaforte sia murata» dice la titolare Vanessa Francescato, mentre allatta la sua splendida bambina. Ieri mattina, verso le 11, ha aperto la gioielleria per controllare gli eventuali danni. «Non c'è una spilla fuori posto, nemmeno un graffio sulla parete che confina con la casa in ristrutturazione» dice la Francescato che, però, non è per nulla rincuorata. Aggiunge, infatti: «Mi hanno detto che i ladri avevano spostato i mobili, tolto le perline in legno e scavato un bel buco, oltre quindici centimetri nella casa di fianco. Per poco non penetravano in gioielleria. Se fosse successo, mi auguro che l'allarme sarebbe suonato. Ma la paura e la preoccupazione restano». «In giornata andrò in centrale, dai carabinieri, a sporgere denuncia. Ma qui, ormai, non c'è pace. Esponevo qualche gioiello in vetrina, ora non lo farò più. E starò attenta a chi passa vicino e a chi entra. Certo, vivere con la paura non è mai piacevole». Ma è stata fortunata. «Voglio ringraziare la mia vicina. Se non era per lei che ha avvisato i carabinieri, non so davvero cosa sarebbe successo». I militari dell'Arma che stanno indagando visioneranno le telecamere poste su via Vittorio Veneto, all'altezza della banca. È probabile che possano aver ripreso i movimenti della banda. Mentre le telecamere del negozio di gioielli, puntate esclusivamente all'interno, si sono già rivelate inutilizzabili.
Valeria Lipparini
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