IL NODO
TREVISO «Nella Marca ci sono 45 centri di servizio per anziani,

Giovedì 12 Luglio 2018
IL NODO TREVISO «Nella Marca ci sono 45 centri di servizio per anziani,
IL NODO
TREVISO «Nella Marca ci sono 45 centri di servizio per anziani, con varie case di riposo. E ognuno di questi adotta un sistema di deducibilità delle rette diverso. Perché non esiste una quota sanitaria standard. E' vergognoso». Paolino Barbiero, segretario Spi-Cgil, come al solito non usa giri di parole. Negli ultimi giorni una decina di persone si sono rivolte al sindacato chiedendo il perché di cifre così differenti. Lo Spi ha indagato. E alla fine è emersa una vera e propria giungla per quanto riguarda la deducibilità.
CONFUSIONE
«Solo nel trevigiano ci sono 45 criteri diversi per stabilire quanto è possibile dedurre», sottolinea Barbiero. Non è cosa da poco se si pensa che complessivamente le case di riposo della Marca contano oltre 4.600 ospiti. Chi ha l'impegnativa paga una quota tra i 49 e i 55 euro al giorno, che si somma al contributo regionale tra i 49 e i 56 euro. Vuol dire dover tirare fuori dalle proprie tasche una somma compresa tra i 17.885 e i 20.075 euro all'anno. A fronte di queste cifre, le differenze al momento della dichiarazione dei redditi sono abissali. «Prendiamo i due estremi elenca il segretario la casa di riposo Padre Pio di Tarzo consente di portare in deduzione 10.289 euro; mentre con la San Gregorio di Valdobbiadene si arriva a 1.900 euro». In mezzo ci sono tutte le altre: l'Israa di Treviso con 3.149 euro; casa Fenzi di Conegliano con 8.100; villa Belvedere di Crocetta con 4.100; Aita di Crespano con 4.047; Villa d'Argento con 3.467. Gli effetti sono più che mai concreti.
SEGNALAZIONI
Tra le famiglie che si sono rivolte al sindacato c'è chi con un anziano ospite della Padre Pio di Terzo ha ottenuto un rimborso sulle tasse di 2.700 euro e chi con un ospite alla San Gregorio di Valdobbiadene arriva appena a 220 euro. Il tutto a fronte di rette giornaliere che differiscono solo di pochi euro. Il nodo sta nella quota sanitaria applicata. E' diversa in ogni casa di riposo. Dipende dall'organizzazione di ogni centro: se il personale sanitario è assunto direttamente, se fa riferimento a una cooperativa e così via. Il sistema cambia ogni anno. Alcuni, poi, comprendono il servizio psicologico. Altri lo lasciano fuori da tale quota. Una giungla, appunto. E ora lo Spi-Cgil chiede che venga fatta chiarezza. (mf)
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