«Il mio progetto innovativo è rimasto in un cassetto»

Sabato 18 Agosto 2018
«Il mio progetto innovativo è rimasto in un cassetto»
SULLE STRADE
CASTELFRANCO «Poi la gente muore: ponti ma non solo». Inizia così la riflessione con cui l'ingegnere castellano Paolo Berro, sulla carrozzina a causa di un incidente stradale, bacchetta Autostrade per l'Italia sulla questione sicurezza dopo la tragedia di Genova. Berro ripercorre un episodio che risale a dicembre 2010, in un post pubblicato sul suo profilo Facebook, che ha ottenuto in poche ore circa 60 condivisioni e 200 like. «Nel 2010 ho avuto la fortuna di fissare un incontro in una delle direzioni di Autostrade per l'Italia, a Firenze», ricorda. «All'incontro ha presenziato anche l'allora direttore tecnico Giusto, oggi è uno dei tre membri che compongono l'organo di vigilanza sul codice etico, che risponde su condotte non a norma su: condotta etica, tutela delle persone, dei beni e delle informazioni, politiche del personale e rapporti con l'esterno», continua l'ingegnere. «Eravamo già in contatto diretto perché avevo ideato e sviluppato un brevetto, da me depositato con il supporto del professor Gianni Mazzonetto, relativo ad un sistema di sicurezza attraverso segnalatori led antinebbia multifunzione da inserire nello spartitraffico delle strade ad alta percorrenza».
L'IDEA
Non solo: «Avevo presentato anche un progetto relativo ad una serie di strisce led, a luminosità variabile, da posizionare internamente lungo tutta l'arcata dei tunnel autostradali, ma anche in prossimità dell'ingresso e dell'uscita. Il tutto comandato da una centralina che, attraverso un sensore, avrebbe regolato nelle 24 ore la luminosità, in modo da poter dare all'autista che entra o sta per uscire dal tunnel molta più sicurezza a livello visivo e reattivo, adattando la luminosità in entrata e in uscita a quella esterna, evitando gli effetti da abbagliamento o adattamento visivo al buio».
INCOMPRENSIONI
Ma il progetto è rimasto nel cassetto. «Inizia la riunione, 20 minuti di elogi, complimenti e ringraziamenti per l'impegno- ricorda Berro- Per quanto riguarda il progetto dei tunnel avevo già offerto loro la possibilità di fruire di un bando europeo che avrebbe dato un finanziamento dell'80% su tutta la fase di sviluppo dell'idea. Purtroppo mi hanno risposto che Autostrade per l'Italia, all'epoca, non era fornita di un reparto di sviluppo. Se proprio avessi voluto, mi avrebbero messo a disposizione un tratto autostradale dismesso, chiuso, per poter fare, io, dei test e poi fornire loro i risultati». La risposta che Berro ricorda di aver ricevuto è assurda: «Per quanto riguarda il sistema di segnalazione luminosa interattivo antinebbia e multifunzione, mi hanno risposto che se diamo agli autisti più sicurezza alla guida, soprattutto nelle situazioni più pericolose e impervie, paradossalmente noi aumentiamo la probabilità di incidenti ed infortuni». Con la tipica ironia che lo contraddistingue Berro chiude così: «La mia risposta è stata: allora, signori miei, conviene non sistemare più il manto autostradale e creare artificialmente delle belle buche, in modo tale che tutti rallentino e ci siano molti meno incidenti». «Pazzesco», hanno commentato così ieri decine di follower di Berro.
Maria Chiara Pellizzari
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