IL DIBATTITO
TREVISO Anche gli industriali scendono in campo e chiedono il ripristino

Martedì 14 Agosto 2018
IL DIBATTITO
TREVISO Anche gli industriali scendono in campo e chiedono il ripristino dei finanziamenti per le periferie, congelati dal governo e fatti slittare al 2020. Un provvedimento che continua a far discutere. Per Treviso sono in ballo 14 milioni di euro, tutti destinati a rimodellare i quartieri a nord di Treviso: Santa Maria del Rovere, Fiera e Selvana. E gli Industriali, al pari di altre categorie produttive, hanno subito protestato per questi tagli che avrebbero portato lavoro e investimenti.
LA DENUNCIA
L'uscita del presidente di Assindustria VenetoCentro Massimo Finco e del presidente viario Maria Cristina Piovesana arriva con un tempismo calcolato. Oggi, a Venezia, i sindaci dei comuni capoluogo si riuniranno per trovare una posizione comune, al netto delle varie posizioni politiche, e chiedere al governo di rivedere la propria posizione. E accanto a loro ci saranno anche i vertici degli industriali di Padova e Treviso. «Lo stop ai finanziamenti previsto dal bando Periferie, ci lascia sconcertati - sottolineato con un comunicato comune Finco e Piovesana - a causa di questo provvedimento vengono, infatti, rinviate al 2020 le risorse destinate ad una serie di progetti urgenti già approvati, alcuni dei quali già in fase di realizzazione, per migliorare aree e infrastrutture delle nostre città. I Comuni di Padova e Treviso rischiano di perdere circa 32 milioni di euro di fondi, su un totale di 150 milioni che interessano il Veneto». Per le imprese venete, e non solo, questa partita sarebbe stata un'occasione d'oro rimettere in moto l'economia, di contro i comuni avrebbero avuto la possibilità di risollevare la qualità delle loro periferie. Ma la decisione presa in Parlamento, e alla Camera votata all'unanimità, manda all'aria ogni tipo di progetto.
L'APPELLO
«Esprimiamo tutta la preoccupazione delle imprese padovane e trevigiane rispetto a questa decisione - continuano presidente e vicario - oggi i sindaci veneti si riuniranno per confrontarsi e trovare una soluzione. Ci appelliamo a loro affinché facciano fronte comune, superino le divisioni di appartenenza politica e pensino prima di tutto ai cittadini che rappresentano e alle economie del nostro territorio. Agli amministratori locali e ai parlamentari veneti chiediamo di intervenire, in ogni sede opportuna, per sbloccare al più presto queste risorse». Nell'appello non si fa menzione alla possibilità che verrà concessa ai comuni di attingere ai propri avanzi di bilancio. Il mondo delle imprese è molto più interessato che sul territorio arrivino risorse non previste, una vera boccata d'ossigeno fondamentale per rimettere in moto i cantieri delle grandi opere.
Paolo Calia
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