IL CONTROLLO
TREVISO Nascondeva le dosi di marijuana, da vendere ai clienti,

Venerdì 11 Gennaio 2019
IL CONTROLLO
TREVISO Nascondeva le dosi di marijuana, da vendere ai clienti, nella capigliatura, avvolte dalle treccine dei suoi rasta. Questo quanto hanno scoperto i carabinieri del nucleo radiomobile di Treviso perquisendo C.B., 22 anni, ex richiedente asilo del Gambia che è stato fermato nel tardo pomeriggio di mercoledì mentre spacciava nei pressi della stazione ferroviaria di Treviso. Aver architettato questo particolare modo di occultare la droga e (forse) superare i controlli, non è servito a molto: il giovane pusher infatti è stato subito arrestato e ieri è comparso di fronte al giudice per il processo per direttissima.
Da tempo i carabinieri del nucleo radiomobile, sia in divisa che in borghese, presidiano la stazione ferroviaria di Treviso, monitorando i traffici del 22enne e di altri piccoli spacciatori che gravitano nella zona. Il 22enne è stato fermato poco dopo una contrattazione che lo aveva visto smerciare una piccola dose di cocaina ad un uomo di 43 anni, di origini siciliane (questi se la caverà con una segnalazione alla Prefettura di Treviso come assuntore di sostanze stupefacenti). C.B. è stato dunque accompagnato presso il comando dell'Arma per proseguire il controllo. Durante un controllo più approfondito i carabinieri, osservando la vistosa zazzera del ragazzo, hanno scorto degli strani involucri scuri. Si trattava di altra droga, la marijuana appunto, che era stata nascosta tra i capelli dello straniero, dove forse in pochi immaginerebbero di occultarla. Il pusher, in questo nascondiglio davvero particolare, aveva sistemato 52 grammi di marijuana, suddivisi in due involucri di cellophane nero. La droga è stata immediatamente posta sotto sequestro.
Il giovane africano è stato dichiarato in arresto per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti e ha poi trascorso la nottata in una cella della caserma dei carabinieri di Treviso, in via Cornarotta. Il 22enne, con vari precedenti di polizia alle spalle, aveva ottenuto tempo fa un permesso di soggiorno provvisorio ma aveva poi quasi subito scelto di uscire dal programma di protezione riservato ai richiedenti asilo. Il rischio, molto concreto, è di un suo ritorno sulla strada, a spacciare droga ai passanti. (ni.ce)
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