IDEE A CONFRONTO
TREVISO - Il referendum sull'autonomia del Veneto divide gli

Lunedì 16 Ottobre 2017
IDEE A CONFRONTO
TREVISO - Il referendum sull'autonomia del Veneto divide gli imprenditori trevigiani. Tra i favorevoli alla richiesta di maggiori poteri di gestione sulle risorse e sul sistema amministrativo, si schiera Riccardo Donadon.
«È una carta importante per ottenere una maggiore autonomia gestionale - sottolinea il fondatore e amministratore delegato di H-Farm, principale gruppo italiano nel campo dell'innovazione digitale - Ci scontriamo ogni giorno con l'impossibilità ad agire. Far funzionare meglio la macchina può essere un punto di vantaggio anche in termini di competitività».
Bruno Vianello, presidente di Texa, azienda di Monastier, leader europeo nella progettazione e produzione di apparecchi di diagnostica per motori, ha più volte denunciato il freno allo sviluppo costituito dall'inefficienza del sistema paese. Non può dunque, non augurarsi che la consultazione dia avvio ad un processo di cambiamento. «Il raggiungimento del quorum ci sarà di sicuro - prevede riguardo alla partecipazione al voto di domenica prossima - io scommetto su un buon risultato porteremo a casa il risultato, piccolo o grande che sia».
UNINDUSTRIA PRO
La stessa presidente di Unindustria Treviso, del resto, ha ribadito come il referendum rappresenti comunque un grande atto di democrazia e come le imprese locali auspichino un rilancio del federalismo, anche per sburocratizzare e migliorare l'efficienza amministrativa dei territori. Le fa eco Matteo Zoppas, numero uno di Confindustria Veneto, secondo il quale il tema è estremamente sentito nei diversi settori della società, non solo per la presenza delle vicine regioni a statuto speciale ma anche perché il Veneto, come tutte le regioni virtuose, ritiene corretto poter disporre di una parte significativa del proprio Pil per competere ad armi pari sui mercati internazionali e far fronte alla scia della crisi».
IL BIG CONTRO
Certo, non manca anche chi esprime una posizione nettamente contraria. Ad esempio un big come Luciano Benetton. «Assolutamente no. Autonomia di cosa? Mi sembra una stupidaggine» ha risposto il più anziano dei fratelli fondatori del colosso di Ponzano Veneto a chi gli chiedeva se sarebbe andato a votare. Ma, in genere, gli imprenditori della Marca sembrano in buona compagnia tra i loro colleghi veneti. «Tutti concordano che c'è bisogno di far sentire di più la voce della gente - dice il creatore dell'Harri's Bar, Arrigo Cipriani - Vogliamo tenere un po' del nostro reddito in casa, cosa che consentirebbe alle aziende di diminuire i costi e le tasse, guadagnandoci in competitività internazionale». «Il referendum non è una cattiva idea - osserva Fabio Franceschi di Grafica Veneta - anche se non è chiudendosi in un piccolo feudo che si risolvono i problemi di corruzione ed evasione che caratterizzano il nostro Paese».
M.Z.

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