I ritardi costano già 5 milioni in più

Venerdì 26 Maggio 2017
I ritardi costano già 5 milioni in più
I ritardi costano. Sono oltre cinque anni che si attende l'avvio della costruzione della nuova Cittadella sanitaria del Ca' Foncello. E ora bisogna aggiungere quasi 5 milioni di euro. Tanti sono i soldi, esattamente 4 milioni e 755 mila euro, che l'Usl della Marca dovrà mettere sul piatto per pagare tutte le modifiche del progetto dovute alle variazioni normative che si sono succedute negli anni. Il nuovo ospedale, in buona sostanza, è rimasto sulla carta così a lungo che nel frattempo sono cambiate le regole. In particolare per quanto riguarda gli impianti elettrici e antincendio.
«L'importo stimato dal concessionario spiegano dall'azienda sanitaria per effetto degli adeguamenti alle norme intervenute dopo la presentazione del progetto preliminare, al netto dello sconto del 15 per cento, risulta pari ad euro 4.755.643,31 euro, Iva compresa».
L'Usl staccherà un assegno a parte per evitare di riaprire l'intero quadro economico del mega Project financing della nuova cittadella sanitaria da oltre 250 milioni di euro. Nei giorni scorsi il progetto definitivo è stato inviato alla commissione regionale per l'investimento in tecnologia ed edilizia (Crite). Per il resto si attende il pronunciamento della commissione per la valutazione dell'impatto ambientale. Ormai dovrebbe essere questioni di giorni.
Francesco Benazzi, direttore generale dell'Usl della Marca, vede finalmente il traguardo. «Nel giro di un mese potrebbe essere convocata l'ultima conferenza dei servizi», annuncia. Non dovessero arrivare prescrizioni particolari dalla commissione Via, la strada sarebbe finalmente in discesa. Tanto da poter pensare di posare la prima pietra del nuovo ospedale entro l'estate. L'esperienza di questi ultimi cinque anni, però, insegna che i contrattempi sono sempre dietro l'angolo. Per questo è meglio andarci con i piedi di piombo. Benazzi è rimasto scottato dagli annunci e dai puntuali rinvii. L'obiettivo resta quello di ultimare il nuovo monoblocco, cuore pulsante del futuro ospedale, entro la fine del 2020.

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