"L'impero della luce" Vettori segue il cuore

Giovedì 8 Gennaio 2015
La luce e l'oscurità, un contrasto o meglio due parti che si completano a vicenda. Non c'è buio senza uno spiraglio di luce e non c'è pieno giorno senza una macchia scura. Ispirato dall'opera di Magritte "L'impero delle luci", il trevigiano Davide Vettori ha realizzato il cd "L'impero della luce" che presenterà in anteprima domani, venerdì, alle 22 all'Home Rock Bar di Treviso. «Magritte secondo il mio gusto ha qualcosa di "illustrativo", quasi grafico direi in alcune opere, - spiega Vettori, che ha esordito nel 2012 con "Visione cosmetica". - Quello che mi colpisce de L'Impero delle Luci è come sia riuscito ad unire la freschezza e la positività di un cielo terso con l'inquietudine di una dimora al tramonto. Questa oscurità ed inquietudine però è anch'essa squarciata da un accenno di luce. È come se fosse una metafora della vita quotidiana». E una metafora della musica di Vettori, che unisce la musica elettronica al cantautorato in lingua italiana. «Mi sono ispirato a questo per simboleggiare l'unione tra la musica elettronica, semplice e diretta, ritmica come il battito del cuore e di facile approccio, con testi che invece ti fermano all'ascolto, ti lasciano ballare ma non totalmente libero da pensieri», aggiunge l'artista. Così il disco si articola in nove canzoni tra luce ed ombra, nove storie e racconti di quotidianità che oscillano tra lati positivi e negativi. In "Ho anch'io un Amore", arricchita dalla voce di Anna Luppi, il musicista racconta di una storia d'amore, che può essere lo specchio di una qualsiasi storia di coppia, con l'altalenarsi di tutte le emozioni che si vivono insieme, nella vicinanza, nella distanza, nell'assenza. Di impatto anche "Il mio amico" che descrive chi parte a cercare fortuna, chi resta, chi è alla ricerca di un posto nel mondo o quel posto pensa di averlo trovato. "Il Cuore Vibra", singolo già uscito, molto originale sia per il testo sia per la musica, è lo stimolo creativo, «quando bisogna scrivere, realizzare, fare anche se la stanchezza, il tempo, la vita non lo permetterebbe». Il disco si chiude con «La Canzone del Figlio Unico», brano autobiografico sul mondo immaginario di chi nasce e cresce da solo, facendosi compagnia con le proprie visioni e giocando con una moltitudine di amici immaginari. La produzione artistica è curata da Marco Pagot, musicista e fondatore dell'etichetta Garage Records, che ha seguito tutto il lavoro sull'album, dalla registrazione al mixaggio e mastering. Molte le partecipazioni di musicisti ed artisti. Il 13 gennaio invece l'uscita di tutto l'album L'Impero della Luce insieme al videoclip del brano «Sogni nel Cassetto», canzone con la partecipazione della cantante Angela Baraldi.

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