Il prefetto: «Denunciate alle forze dell'ordine e non sui social»

Giovedì 17 Gennaio 2019
IL TAVOLO
TREVISO La Marca non vive sotto l'assedio delle bande di rapinatori, ma è bene non abbassare la guardia. È questo quanto emerso dal tavolo sicurezza convocato dal Prefetto Maria Rosaria Laganà per trattare il picco di rapine toccato nella seconda metà di dicembre. Un fenomeno che ha preoccupato residenti e allertato le forze dell'ordine e che il prefetto non sottovaluta: «I dati ci dicono che non c'è un allarme - precisa - questore e comandante dei carabinieri sottolineano che il numero dei reati è in calo. Detto questo, resta alto l'impegno nel controllo del territorio».
IL CONSIGLIO
Il prefetto lancia anche un appello ai commercianti: «Invito tutti a dotarsi di difese passive e di sistemi che consentano un veloce collegamento con le forze dell'ordine. È sempre più necessario essere tempestivamente avvisati quando viene compiuto un reato, riuscire a intervenire mentre viene compiuto, o immediatamente dopo, è fondamentale. Nella Marca operano delle bande? Pare di no, più probabilmente si tratta di individui solitari».
SOCIAL
Al tavolo è stato anche affrontato il tema dei social utilizzati per registrare furti e segnalare personaggi sospetti: «Le segnalazioni - ribadisce il Prefetto - devono essere sempre fatte prima alle forze dell'ordine. Solo dopo ci si dovrebbe dedicare ai diversi social ». Inevitabilmente il discorso ha riguardato la pagina Facebook Furti in corso, da pochi giorni diventata una vera associazione: «Vogliono un incontro con me? Sono sempre disponibile a parlare con tutti». Intanto il prossimo 23 gennaio verrà rinnovato il protocollo Treviso Sicura con la firma dal sindaco Mario Conte, che approva la linea del Prefetto: «Il trend dei reati è in calo, le forze dell'ordine stanno svolgendo un ottimo lavoro. Il contributo più importante lo devono però dare i cittadini: nascono gruppi sui social, ma non devono mai bypassare i numeri collegati alle forze dell'ordine, i primi da contattare». Più scettico invece sull'utilità del controllo di vicinato: «Potrebbe essere uno strumento efficace a supporto delle forze dell'ordine. Ma deve essere rianimato e riorganizzato. Quando si insedierà il nuovo comandante della Polizia locale valuteremo se dare corso a questo progetto. Se lo faremo però dovrà essere rianimato e gestito da referenti sul territorio più attivi».
P. Cal.
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