Gobbo appena eletto nel cda di Ca' Spineda

Venerdì 17 Febbraio 2017
Gobbo appena eletto nel cda di Ca' Spineda
Dipendesse da lui, la soluzione sarebbe semplice: fuori la Lega da Fondazione Cassamarca e lotta senza quartiere a chi si ostina a difendere privilegi ormai indifendibili, come ricche indennità in un periodo di forte crisi. Giancarlo Gentilini alza la voce e plaude all'intervento a gamba tesa di Cristina Piovesana, presidente dell'associazione industriali trevigiana, che ha rifiutato di indicare un proprio candidato per sostituire il dimissionario Carlo Pagotto nel Consiglio d'indirizzo di Ca' Spineda. E come motivazione ha proprio indicato la divergenza di vedute sulla linea dettata dal presidente Dino De Poli e l'eccessiva chiusura di Fondazione. Parole che sono sembrate musica alle orecchie dello Sceriffo. «Da vecchio leghista - dice Gentilini - ho sempre sostenuto che i denari della Fondazione sono denari dei cittadini e non possono essere utilizzati per mantenere dei privilegi. Sono da sempre un nemico del presidente della Fondazione ed è ora che la Lega decida cosa fare. Fosse per me direi fuori tutti, così da mettere fine alla dinastia di De Poli». E da questa posizione, che di sicuro farà sobbalzare più di qualcuno all'interno del Carroccio a cominciare dall'ex sindaco Gian Paolo Gobbo da poco più di un mese diventato vicepresidente del cda di Ca' Spineda, Gentilini appoggia la dichiarazione di guerra lanciata da Unindustria: «Sono d'accordo con la presidente Piovesana - sottolinea - fa bene a non indicare nessuno per la sostituzione di Pagotto. Bisogna ormai fare di tutto per eliminare i privilegi che ancora rimangono in Fondazione. Deve finire il tempo dei lacchè e dei menestrelli alla corte di sua maestà De Poli». E poi si rivolge ai vertici del suo partito: «Salvini, Zaia e Maroni devono riesaminare la posizione della Lega, che è sempre stata alla testa di iniziative a difesa delle necessità del popolo padano». E qui ricorda di quando lui chiedeva a De Poli soldi per case di riposo e asili ottenendo in risposta solo assordanti silenzi.

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