Giugno 2016: ecatombe senza fine

Martedì 26 Settembre 2017
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TREVISO La data del giorno più nero, nella storia recente della Feltrina, è quella del 13 giugno dello scorso anno. Sulla regionale persero la vita 3 persone: due giovani che alle prime luci dell'alba che stavano rientrando a casa dopo una nottata nel Veneziano, una donna nel primo pomeriggio, coinvolta nello schianto in cui rimasero ferite altre 15 persone, tra cui il patròn della Geox Mario Moretti Polegato. In quel tragico giorno, proprio come successo l'altra notte a Pederobba, due auto si scontrarono frontalmente nel lungo rettilineo che da Montebelluna porta al Feltrino, all'altezza di Cornuda. In una delle vetture c'erano Carlo Andrea Smeraldo, 20 anni, di Moriago della Battaglia, e Denis Adrian Arnios, 22enne di Refrontolo. La loro Ibiza centrò in pieno una famigliola bellunese che stava andando al mare per le vacanze. Anche in quel caso i medici e gli infermieri del Suem non poterono far nulla per salvare i due ragazzi, deceduti durante il trasporto in ospedale. Si salvò solo la terza persona a boro di quell'auto, un 17enne di Covolo, che riportò però gravissime conseguenze. Poche ore dopo, neanche fosse una maledizione, l'auto di un 52enne di Treviso sbandò di colpo mentre percorreva la regionale a Signoressa, centrando la Lincoln Navigatori di Polegato. Tra i vari feriti, quella più grave fu la moglie del 52enne, Luigina Carniato, 48 anni, infermiera in pediatria al Ca' Foncello. Morì in ospedale dopo due settimane di agonia. Di incidenti in Feltrina se ne ricordano tanti, ma i più gravi sembrano essere localizzati in due punti: l'abitato tra Treviso e Trevignano e la parabolica che va da Montebelluna e Pederobba, dove la larghezza della strada invita gli automobilisti ad affondare il piede sull'acceleratore. L'ultimo incidente mortale è dello scorso giugno, quando a Postioma la moto di Antonio Bozzobon, 66 anni, noto ristoratore di Casier, centrò in pieno un furgone che stava svoltando nel parcheggio di un'azienda. Per il motociclista non ci fu nulla da fare.
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