Fusioni nel volontariato Il Csv si unirà con Padova

Lunedì 16 Ottobre 2017
Fusioni nel volontariato Il Csv si unirà con Padova
IL SUMMIT
TREVISO Tempo di fusioni interprovinciali. Se ne parla in Unindustria, come nei sindacati. E anche il mondo del volontariato pare destinato a imboccare la stessa strada. Non che sia contento di farlo. Ma la riforma del Terzo settore parla chiaro: può esserci al massimo un Centro servizi volontariato ogni milione di abitanti. Nella Marca si è a un passo. Però non è sufficiente. Così il Csv di Treviso potrebbe unire le forze con quello di Padova. L'argomento è stato al centro del Meeting provinciale del volontariato che sabato ha riunito oltre 300 rappresentanti delle associazioni trevigiane a Ca' del Galletto.
SI CAMBIA
«Il tema è particolarmente sentito spiega Edoardo Patriarca, deputato del Pd, già portavoce del Terzo settore ma invece di far battaglie bisogna provare a governarlo. Bisogna prendere atto che ci si deve riorganizzare perché le cose sono cambiate. Questo non vuol dire che le strutture provinciali andranno chiuse: si possono avviare delle collaborazione tra Csv di diverse province suddividendo le competenze. Bisogna sedersi attorno a un tavolo e iniziare a discutere». A Roma sono però convinti che l'unione sia cosa buona e giusta. Anche perché non ci sono più molte risorse da spartire.
LE NOVITA'
Ci sarà un unico fondo nazionale. Fino a oggi l'amministrazione dei finanziamenti derivanti dalle fondazioni bancarie spettava ai comitati di gestione regionali (Coge). Con la riforma, i Coge verranno sostituiti da organizzazioni nazionali e territoriali di controllo. E non è che qui la musica sia diversa. «Fino a 10 anni fa si parlava di 120 milioni fa il punto Patriarca per il prossimo anno, invece, ci saranno tra i 30 e i 40 milioni». La riforma prova a dare una mano prevedendo una serie di agevolazioni fiscali per quanto riguarda la sfera delle donazioni. «Ogni anno in Italia ci sono donazioni tra i 3 e i 4 miliardi di euro. Alla luce di queste cifre, sono state inserite agevolazioni fiscali significative».
Mauro Favaro
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