Furti sul web: «Solo confusione»

Martedì 21 Marzo 2017
Meglio il controllo di vicinato della sicurezza fai da te, soprattutto di quella che prolifera nelle tante pagine nate in molti social network per alimentare il passa-parola in tema di furti, aggressioni, rapine. Tanta attività alla tastiera però, molto spesso, crea una confusione virtuale che non aiuta. Anzi: ostacola.
Il prefetto Laura Lega lo dice senza troppi giri di parole: «Le segnalazioni vanno fatto prima alle forze dell'ordine dopo, semmai, sui social. Purtroppo troppe volte mi è capitato di sentire rappresentanti di carabinieri e polizia dire di aver appreso la notizia di un furto o di un altro crimine per averlo letto online. Non deve funzionare così. È necessario che le informazioni vengano passate prontamente a personale qualificato e in grado di intervenire con tempestività. Metterle prima in rete non aiuta».
Il prefetto non lo dice espressamente, ma lo fa capire: troppo spesso una notizia data prima sui social ha vanificato l'operato degli investigatori, ha in qualche modo ostacolato o addirittura mandato in fumo indagini già avviate: «La rete è una grande risorsa - precisa - ma va utilizzata con criterio».
E il controllo di vicinato è il sistema migliore per convogliare energie e informazioni in un canale sicuro, dove tutti gli elementi che contano vengono indirizzati con rapidità verso chi è in grado di valutarli e analizzarli. E il prefetto Lega, ieri mattina, ha ufficialmente messo questo sistema di sicurezza nel ventaglio di possibilità a disposizione dei comuni. Dopo mesi di attesa, dal ministero è arrivato l'ok al Protocollo d'intesa che disciplina e mette nero su bianco cosa fare per istituire una rete di sentinelle froamta da cittadini e come coordinarla. Al momento lo hanno firmato sei amministrazioni: Treviso, che da più di un anno ha avviato un controllo sperimentale, Povegliano, Ponte di Piave, Salgareda.
A Povegliano il controllo di vicinato c'è da due anni: «Con questo sistema abbiamo azzerato i furti - rivela il sindaco Rino Manzan - e rafforzato il nostro senso di comunità». Ovviamente soddisfatto il prefetto: «Finalmente si parte ufficialmente. Questo sistema serve per aumentare la collaborazione tra cittadinanza e forze dell'ordine, ognuno con il suo ruolo, sena sovrapposizioni. La sicurezza non di fa da soli, ma è fondamentale che tutti collaborino. E, comunque, ricordo che a Treviso su questo fronte stiamo lavorando molto e infatti la nostra è la seconda provincia più sicura d'Italia. Questo protocollo è aperto: adesso hanno firmato sei sindaci ma è a disposizione di tutti».

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