Meglio il controllo di vicinato della sicurezza fai da te, soprattutto di quella che prolifera nelle tante pagine nate in molti social network per alimentare il passa-parola in tema di furti, aggressioni, rapine. Tanta attività alla tastiera però, molto spesso, crea una confusione virtuale che non aiuta. Anzi: ostacola.
Il prefetto Laura Lega lo dice senza troppi giri di parole: «Le segnalazioni vanno fatto prima alle forze dell'ordine dopo, semmai, sui social. Purtroppo troppe volte mi è capitato di sentire rappresentanti di carabinieri e polizia dire di aver appreso la notizia di un furto o di un altro crimine per averlo letto online. Non deve funzionare così. È necessario che le informazioni vengano passate prontamente a personale qualificato e in grado di intervenire con tempestività. Metterle prima in rete non aiuta».
Il prefetto non lo dice espressamente, ma lo fa capire: troppo spesso una notizia data prima sui social ha vanificato l'operato degli investigatori, ha in qualche modo ostacolato o addirittura mandato in fumo indagini già avviate: «La rete è una grande risorsa - precisa - ma va utilizzata con criterio».
E il controllo di vicinato è il sistema migliore per convogliare energie e informazioni in un canale sicuro, dove tutti gli elementi che contano vengono indirizzati con rapidità verso chi è in grado di valutarli e analizzarli. E il prefetto Lega, ieri mattina, ha ufficialmente messo questo sistema di sicurezza nel ventaglio di possibilità a disposizione dei comuni. Dopo mesi di attesa, dal ministero è arrivato l'ok al Protocollo d'intesa che disciplina e mette nero su bianco cosa fare per istituire una rete di sentinelle froamta da cittadini e come coordinarla. Al momento lo hanno firmato sei amministrazioni: Treviso, che da più di un anno ha avviato un controllo sperimentale, Povegliano, Ponte di Piave, Salgareda.
A Povegliano il controllo di vicinato c'è da due anni: «Con questo sistema abbiamo azzerato i furti - rivela il sindaco Rino Manzan - e rafforzato il nostro senso di comunità». Ovviamente soddisfatto il prefetto: «Finalmente si parte ufficialmente. Questo sistema serve per aumentare la collaborazione tra cittadinanza e forze dell'ordine, ognuno con il suo ruolo, sena sovrapposizioni. La sicurezza non di fa da soli, ma è fondamentale che tutti collaborino. E, comunque, ricordo che a Treviso su questo fronte stiamo lavorando molto e infatti la nostra è la seconda provincia più sicura d'Italia. Questo protocollo è aperto: adesso hanno firmato sei sindaci ma è a disposizione di tutti».
Il prefetto Laura Lega lo dice senza troppi giri di parole: «Le segnalazioni vanno fatto prima alle forze dell'ordine dopo, semmai, sui social. Purtroppo troppe volte mi è capitato di sentire rappresentanti di carabinieri e polizia dire di aver appreso la notizia di un furto o di un altro crimine per averlo letto online. Non deve funzionare così. È necessario che le informazioni vengano passate prontamente a personale qualificato e in grado di intervenire con tempestività. Metterle prima in rete non aiuta».
Il prefetto non lo dice espressamente, ma lo fa capire: troppo spesso una notizia data prima sui social ha vanificato l'operato degli investigatori, ha in qualche modo ostacolato o addirittura mandato in fumo indagini già avviate: «La rete è una grande risorsa - precisa - ma va utilizzata con criterio».
E il controllo di vicinato è il sistema migliore per convogliare energie e informazioni in un canale sicuro, dove tutti gli elementi che contano vengono indirizzati con rapidità verso chi è in grado di valutarli e analizzarli. E il prefetto Lega, ieri mattina, ha ufficialmente messo questo sistema di sicurezza nel ventaglio di possibilità a disposizione dei comuni. Dopo mesi di attesa, dal ministero è arrivato l'ok al Protocollo d'intesa che disciplina e mette nero su bianco cosa fare per istituire una rete di sentinelle froamta da cittadini e come coordinarla. Al momento lo hanno firmato sei amministrazioni: Treviso, che da più di un anno ha avviato un controllo sperimentale, Povegliano, Ponte di Piave, Salgareda.
A Povegliano il controllo di vicinato c'è da due anni: «Con questo sistema abbiamo azzerato i furti - rivela il sindaco Rino Manzan - e rafforzato il nostro senso di comunità». Ovviamente soddisfatto il prefetto: «Finalmente si parte ufficialmente. Questo sistema serve per aumentare la collaborazione tra cittadinanza e forze dell'ordine, ognuno con il suo ruolo, sena sovrapposizioni. La sicurezza non di fa da soli, ma è fondamentale che tutti collaborino. E, comunque, ricordo che a Treviso su questo fronte stiamo lavorando molto e infatti la nostra è la seconda provincia più sicura d'Italia. Questo protocollo è aperto: adesso hanno firmato sei sindaci ma è a disposizione di tutti».