Foto osé: altre allieve accusano il prof

Martedì 16 Gennaio 2018
Foto osé: altre allieve accusano il prof
L'INCHIESTA
TREVISO Molto di più della cotta adolescenziale di una ragazzina invaghitasi del prof o del docente lusingato dalle attenzioni di una sua giovane ma avvenente studentessa. Un prof che perde la testa e va in tentazione. Il caso del 50enne insegnante di lettere all'istituto Duca degli Abruzzi avrebbe risvolti che vanno oltre la liaison a base di messaggini ammiccanti e foto osé fra la studentessa e il professore di lettere. L'uomo, personaggio molto in vista in città, avrebbe intrattenuto lo stesso genere di relazione con altre ragazze della stessa classe. Non solo: il comportamento sarebbe abituale per il 50enne. Tanto che dopo le notizie apparse sulla stampa altre ex studentesse si sarebbero presentante spontaneamente in Questura a Treviso raccontando fatti in tutto e per tutto simili a quelli che gli vengono contestati dagli inquirenti.
FOTO AMMICCANTI
Scambi di messaggi molto personali, richieste e invio di fotografie osé. Sullo sfondo di queste relazioni pericolose la promessa di un aiuto con i voti. Di più: il 50enne avrebbe intrattenuto nel corso di questo anno scolastico persino una vera e propria relazione, ben oltre lo scambio di sms e foto sul telefono, con una maggiorenne frequentante la classe quinta in cui insegnava. Una fidanzatina all'insaputa della moglie. Sono tutti tasselli di una storia che, secondo gli inquirenti, fa pensare a una sorta di prassi che avrebbe coinvolto negli anni decine di ragazze. Alcune delle quali sarebbero state convinte dalle famiglie a tacere.
IL CELLULARE
La Procura continua a indagare sulla scorta delle risultanze emerse dall'esame del telefonino dell'uomo, sequestrato insieme a altro materiale trovato nella sua casa. I legali del professore si sarebbero invece mossi per evitare che il caso approdi nelle aule di tribunale, facendo scoppiare lo scandalo. Sarebbe questa ragione per cui il professore avrebbe accettato di versare alla famiglia della ragazza, che ha fatto scattare l'inchiesta, una ingente insomma a titolo risarcitorio, mettendo poi sul tavolo della Procura la proposta di arrivare a un patteggiamento. Gli avvocati del prof, Distaso e Vianelli negano però che ci sia stato un risarcimento. Ma spiegano che patteggiare non significa un'ammissione di colpa, piuttosto si tratta di un modo per uscire da una situazione che ha creato stress e sofferenza al cliente e alla sua famiglia.
LE DIMISSIONI
Stress che lo hanno portato a dare le dimissioni dall'incarico di professore di materie letterarie al Liceo Duca degli Abruzzi, ufficialmente per ragioni familiari. Il quadro che emerge descriverebbe un uomo dedito a sfruttare il ruolo di docente e l'ascendente per avviare relazioni proibite con studentesse minorenni. Mentre con una, già 18enne, la storia sarebbe andata ben oltre lo scambio di messaggi e immagini via Whatsapp. Si tratterebbe i di una amica particolare, peraltro ignara dei rapporti intrattenuti dall'uomo con altre coetaneee.
L'ESPEDIENTE
La prassi dell'ammiccamento, della confidenza conquistata a piccoli passi e poi dell'intimità sarebbe stata una tecnica usata da anni. Recentemente sette ragazze, ex studentesse del Duca degli Abruzzi, si sarebbero presentate in Questura a Treviso per raccontare d'essere state molestate dal prof. Un macigno pesantissimo sulla reputazione e sulla carriera dell'uomo, che poco prima di Natale ha deciso di presentare le proprie dimissioni. Ed é proprio con quella lettera che i suoi avvocati si sarebbero presentati davanti ai giudici del riesame, lo scorso 20 dicembre, per discutere dell'appello presentato dalla Procura di Treviso avverso la decisione del gip di non accogliere la richiesta di sospensione del servizio. Istanza respinta alla luce delle dimissioni.
Denis Barea
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