Forza Italia-Lega: il patto non si spezza

Venerdì 27 Aprile 2018
Forza Italia-Lega: il patto non si spezza
CENTRODESTRA
TREVISO L'alleanza con la Lega non si discute. Il coordinamento regionale di Forza Italia ha dovuto piegarsi di fronte alla determinazione del coordinamento e degli iscritti della Marca. Ieri a Padova i vertici azzurri, a cominciare dal commissario veneto Adriano Paroli e dal deputato Renato Brunetta, hanno dovuto fare buon viso a cattivo gioco. La loro intenzione era di quella di rompere gli accordi elettorali con la Lega come vendetta dopo lo sgarbo subito a Vicenza, dove proprio il Carroccio ha deciso di cambiare candidato sindaco non sopportando più le divisioni interne di Forza Italia e la difficoltà nell'indicare un proprio rappresentante. E i riverberi vicentini avrebbero potuto avere conseguenze letali anche a Treviso. Ma così non è stato.
Ieri Paroli ha toccato con mano quello che aveva già sperimentato nei giorni scorsi: la Forza Italia trevigiana non vuole nemmeno ipotizzare di togliere il sostegno a Mario Conte: «Non contemplo nemmeno la possibilità», aveva detto nei giorni scorsi Andrea De Checchi, vicesindaco in pectore e gran tessitore della lista in via di definizione. Una linea condivisa fin da subito con il coordinatore provinciale Fabio Chies, che ieri l'ha ribadita anche a Padova. Accanto a lui il deputato Raffaele Baratto, forse l'esempio più lampante dei frutti portati dall'alleanza trevigiana con la Lega: erano anni che Forza Italia non spediva un parlamentare a Roma.
COMPATTEZZA
«Diciamo - conferma Chies - che su Treviso è stato confermato l'accordo che prevede Mario Conte sindaco e De Checchi vice. Non ci sono state grosse discussioni: la compattezza del partito provinciale, sia per quel che riguarda il direttivo sia gli iscritti, non lasciava grandi margini di contrattazione». È passata quindi la linea del rispetto totale degli accordi. Fondamentale, sotto questo punto di vista, la condizione di avere De Checchi già come vicesindaco designato: dà qualità a un accordo, obiettivamente, molto difficile da rompere. In caso di vittoria a Treviso, piazza ritenuta strategica nello scacchiere del centrodestra, l'avere già portato a casa il numero due della giunta - e con ancora la possibilità di agguantare qualcosa - rappresenta un bottino elettorale non sacrificabile così a cuor leggero. Soprattutto non per dare corpo a una ripicca legata a questioni che riguardano un'altra provincia.
CORRETTEZZA E SERIETÀ
«A Treviso gli accordi si rispettano - osserva Chies - qui con la Lega non abbiamo mai avuto problemi, la sintonia è totale e, negli ultimi anni, abbiamo ottenuto vari risultati. E già questo sarebbe sufficiente per dire di no. Inoltre, anche avessimo voluto farlo e non ne abbiamo mai avuto intenzione, sarebbe stato impossibile arrivare a questo punto: mancano venti giorni alla consegna delle liste e la campagna elettorale è già iniziata. È una questione di coerenza e serietà. Qui da noi nessuno ha nemmeno pensato di cambiare idea».
IL PROGRAMMA
Intanto non si è mai fermata la costruzione del programma. Letizia Ortica, ex assessore, nei traccia i contenuti a larghe linee: «Forza Italia saprà coinvolgere i cittadini - spiega per redigere insieme dei progetti che rispondano alle esigenze primarie delle famiglie, come i trasporti, il doposcuola, l'accudimento di disabili, anziani e bambini, la creazione di nuovi lavori come i servizi di guardiania museale ed il trasporto degli anziani, la vigilanza nel parchi, la consegna domiciliare dei pasti, l'alfabetizzazione informatica dei meno giovani, e moltissime altre azioni e servizi che facilitano tanti aspetti della vita e la fanno più gradevole. Questo vorremmo fare: rendere piacevole e facile abitare a Treviso, soprattutto per i bambini e per tutti quegli anziani d'Italia che stanno tristemente valutando di portare la propria pensione in Romania, in Portogallo, alle Canarie o in nord Africa».
Paolo Calia
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